Caro Libri: ogni anno sempre più difficoltà per le famiglie

di Francesco Gentile

Tra i genitori in fila a Napoli indagando sull'annoso problema del caro-libri. (Francesco Enrico Gentile)

Ogni anno, la lista dei libri da comprare per scuola e università aumenta, così come  il loro prezzo. Per uscire indenni dal portafoglio dalla spesa annuale dei libri di testo, si cerca di rivendere e ricomprare testi usati, soprattutto nella zona di Port’Alba, dove ogni anno folle di genitori e studenti cercano di far fronte alle spese gravose grazie all’usato.

Consci di come ogni anno il prezzo della cultura aumenti, spesso in modo superfluo, ci siamo mossi alla volta di Port’Alba per documentare visivamente i punti di vista di genitori e librai al riguardo. Sarà stata la frenesia generale, la corsa all’affare o la generale diffidenza verso una telecamera (Iene e Striscia insegnano), ma non siamo riusciti a portare a termine il nostro obiettivo iniziale: se da una parte abbiamo trovato genitori e studenti intimiditi, diffidenti, troppo affaccendati o con forti dubbi sulla propria fotogenicità, dall’altra parte del bancone la situazione era anche peggiore.

Essendo il periodo più attivo dell’anno non ci aspettavamo la massima disponibilità a vantaggio di un’intervista minuziosa, ma il generale rifiuto (soprattutto a videoriprese) nonché la curiosa sordità alle nostre domande è stata anche più sorprendente e demotivante.

Inutile quindi armarsi dei migliori sorrisi e dei più sinceri incoraggiamenti, nulla è stato possibile per scucire bocche anche alla più innocente dichiarazione. Eppure si è molto parlato della rabbia dei genitori, degli studenti, di come ogni anno sia per loro sempre più difficile fare fronte alle spese per l’istruzione, di come spesso alcuni autori abusino delle nuove edizioni dei testi per ricavarne più soldi, o di come molti universitari si ritrovino a dovere acquistare libri costosi con la firma dei propri professori.
Forse hanno perso la voglia, o il tempo, di lamentarsi e di denunciare un fenomeno che si ripercuote ogni anno sulle loro tasche, fatto sta che qui siamo all’ennesima conferma di come siamo generalmente omertosi nella nostra città, anche quando si tratta di fare valere i propri diritti e di denunciare il proprio malessere.