Immigrati, non solo numeri. E tu come risolversti l'emergenza immigrati?

di Anna Laudati

Non solo numeri. 1000, poi ancora 1500, e ancora 2000, e ancora... Insomma sembrano non arrestarsi per ora gli sbarchi dei migranti sull'isola siciliana.Ogni migrante (tutti di sesso maschile), porta con sé la sua storia, inseguendo su un barcone un unico sogno: avere salva la vita e con essa la libertà. (Mariella Vinci)

lampedusa-immigrati Ma chi sono davvero questi uomini? Perchè con loro non portano donne e bambini? E perchè c'è già chi se li ritrova nei giardini di casa senza autorizzazione? Nessuno, forse, è in grado di giudicare il passato di nessuno, ma oggi è lecito aver paura. Nessuno vuole negare la possibilità di rifarsi una vita, migliore, permettere un futuro meno incerto a chi è meno fortunato di noi, ma in questo momento abbiamo bisogno di aiuto, di quella solidarietà, unione, fratellanza che tanto si è declamata il 17 Marzo scorso.

Così, a Roma, dopo un travaglio non breve nè indolore arriva oggi all'approvazione del Consiglio dei ministri a palazzo Chigi il piano immigrazione del ministro degli Interni, Roberto Maroni, che ieri sera ha avuto il via libera di massima da Regioni, Comuni e Province e sostanzialmente preannunciato a Lampedusa dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Sei navi dovranno trasferire altrove in meno di 60 ore i migranti che hanno raggiunto l'isola. Ma non si sa ancora dirette dove. Sembra quindi che la situazione nei prossimi giorni vedrà miglioramenti oer i lampedusioni e soprattutto meno sbarchi. Ma loro, gli immigrati, che fine faranno?

Ci auguriamo che la rabbia, le tensioni nutrite in questi giorni possano trasformarsi in dignità, da restituire non solo agli abitanti dell'isola, ma soprattutto a questi uomini, a queste donne e bambini che non chiedono altro che essere riconosciuti come figli della Terra e che sia regalata loro la speranza di un futuro migliore. Una soluzione potrebbe essere questa. Si potrebbe garantire loro delle condizioni di vita migliori, necessarie a dar loro un tempo prestabilito (6 mesi?) per trovarsi un lavoro. Oltrepassato questo limite, chi non ha un lavoro dovrebbe essere rispedito al suo paese natale.

E tu come affronteresti l'emergenza immigrati?

(foto: dottorsport.info)