11 Maggio 2011. Un giorno per ricordare Bob Marley
A 30 anni dalla sua morte l’eredità musicale di Bob Marley sembra essere in calo, non solo in Europa o negli Stati Uniti ma anche in Sud America, tanto che la maggior parte dei giovani giamaicani preferisce la dance hall al raggae. E se Bob Marley rimane un cult è soprattutto come icona commerciale. Ma la sua musica vivrà in eterno. (Ivana Vacca)
Sul piano culturale e su quello umano il mondo globalizzato ha clamorosamente fallito, un sistema contro l’uomo, così più volte denunciato da Marley, il quale non si sarebbe mai aspettato di trovare la sua immagine, come icona del merchandising mondiale, su gadget, magliette, scarpe e snowboard. Ma per i suoi seguaci sarebbe tragico veder sfumare il suo messaggio di giustizia in favore degli oppressi dietro la mera avidità aziendale.
Prima “pop star” del Sud America, Bob Marley è morto a Miami di cancro alla pelle all’età di 36 anni, era l’11 Maggio 1981. A 30 anni da quella data, oggi, non è un giorno di lutto, ma l’occasione per ricordarlo, non soltanto con la lunga serie di tributi organizzati nei locali di tutto il mondo, ma soprattutto attraverso una lettura profonda del suo messaggio. Una vita dedicata alla musica, mantenendosi lontano da quella “Babilonia che non produce frutti”, attraverso una religiosità profonda, la non violenza, l’amore per la natura e la vita semplice della fattoria; rifuggendo dalla politica e dai “non luoghi”, come gli appartamenti o le discoteche, disprezzando il denaro: “I soldi non sono importanti” diceva “Dio è importante, il cielo, l’aria sono importanti. I soldi non sono nulla, servono solo a rendere l’uomo schiavo, sono la radice di ogni male. Sono stati creati per tenere la gente in catene, sono un sostituto della realtà”.
Oggi una celebrazione straordinaria è stata organizzata anche dalla Bob Marley Foundation e molte visite sono state registrate al Bob Marley Museum, nella capitale giamaicana di Kingston, un edificio in stile inglese, dove Marley visse e scrisse molte delle sue canzoni. Le visite oggi non vedono interruzioni anche nel villaggio di Nine Mile nella parrocchia rurale di Saint Ann, dove Marley è nato nel Febbraio del 1945 e dove un mausoleo costituisce oggi la sua ultima dimora. La sua produzione musicale è oggi indimenticabile, un’attività ininterrotta fino al 1980 che fu l’anno in cui compose Redemption Song, una sorta di testamento morale in cui l’artista si trova a fare i conti con la caducità della vita.
“La musica è il canto della terra”, diceva, e tanti sono oggi i suoi riconoscimenti. Alla fine del secolo scorso Bob Marley è stato dichiarato uno dei musicisti più influenti di tutti i tempi. Nel 1999 la rivista Time ha decretato Exodus (Bob Marley & The Wailers) come uno dei più grandi album della storia della musica, mentre la BBC ha definito “One Love” canzone del millennio. Del resto lui stesso era consapevole della portata eccezionale del suo linguaggio quando diceva “la mia musica vivrà per sempre!”