Morto Steve Jobs. Addio al creatore della “mela” più conosciuta al mondo

di Stefania Grasso

A tutti coloro ai quali non importa cosa faccia il computer, ma a cui invece interessa cosa possono farci! (Steve Jobs). (Stefania Grasso)

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Sebbene Steve Jobs sia scomparso soltanto ieri, è veramente difficile riuscire a scrivere qualcosa che non sia già stato detto: a meno di 24 ore dalla sua morte, sono apparsi sul web milioni di commenti in ricordo del fondatore della Apple; in Cina già si contano 35 milioni di miniblogs dedicati alla sua memoria, senza considerare gli innumerevoli servizi giornalistici che hanno monopolizzato l'opinione pubblica mondiale!

Che dire, allora, del ragazzo poco più che ventenne che inventò il primo personal computer, grazie al quale l'informatica è finalmente diventata accessibile a tutti? O del grande visionario ultratecnologico che usò, per la prima volta, un'interfaccia grafica intuitiva grazie all'utilizzo di icone user-friendly, quali il cestino, le finestre, la scrivania, ...-?

"Think different", lo spot lanciato dalla Apple nel 1997 - un semplice un video in bianco e nero nel quale vengono mostrati personaggi definiti "folli", come Einstein, Martin Luther King, John Lennon, Thomas Edison, Mahatma Gandhi, Picasso - probabilmente è quello che meglio sintetizza la personalità di Steve Jobs:

Questo film lo dedichiamo ai folli agli anti-conformisti ai ribelli, ai piantagrane a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso. Costoro non amano le regole, specie i regolamenti e non hanno alcun rispetto per lo status quo. Potete citarli, essere in disaccordo con loro, potete glorificarli o denigrarli ma l'unica cosa che non potrete mai fare è ignorarli perché riescono a cambiare le cose perché fanno progredire l'Umanità. E mentre qualcuno potrebbe definirli folli noi ne vediamo il genio. Perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di cambiare il mondo lo cambiano davvero. Think different, pensa in maniera diversa!

Diventare Apple non significa semplicemente scegliere il MAC, l' iPad o l'iPhone, ma vuol dire entrare a far parte di un mondo diverso dall'ordinario - tra l'altro di grande tendenza tra i giovani e meno giovani - , una comunità di persone con un forte senso di appartenenza, all'interno della quale si condividono filosofie, codici comunicativi e stili di vita. Si va ben oltre dei semplici oggetti per navigare, ascoltare musica o telefonare; è un nuovo modo di concepire la comunicazione e la relazione interpersonale, forse un po' troppo di nicchia, ma sicuramente di gran fascino e di forte impatto sociale.

Ricordo ancora quando, qualche anno fa, mi fu regalato l'iPhone: sebbene fosse già uno status symbol, mi sembrava un oggetto troppo costoso, diverso dagli altri telefonini, con funzionalità ridotte al minimo e, soprattutto, complicato da capire. La cosa che più mi disturbava è che gli sms non fossero organizzati in inviati e ricevuti, ma per "conversazione", secondo la logica della chat; per non parlare poi del fatto che non potevo scambiare file attraverso il bluetooth o uploadare canzoni senza ricorrere al software proprietario iTunes.

Ma, superato l'iniziale momento di disorientamento e avendo compreso la filosofia che sottende al mondo Apple, ho immediatamente preso atto che si trattava di qualcosa di rivoluzionario in grado di stravolgere il modo di concepire la comunicazione e, a oltre quattro anni dal suo lancio sui mercati mondiali, il fatto che l'IPhone continui a esser copiato è un dato estremamente significativo.

Tra l'altro, alcune ricerche pubblicate sul New York Times sembrerebbero dimostrare che il successo dei prodotti Apple non deriva da comportamenti di “dipendenza” ma, sotto l’aspetto neurologico e comportamentale, si tratterebbe di vero e proprio amore!

Allora, il nostro ringraziamento va al padre della rivoluzione digitale perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di cambiare il mondo lo cambiano davvero. Think different, pensa in maniera diversa!

Guarda il video: