Un “indignato speciale” marcia dalla Francia a Roma per protestare contro la crisi economica

di Katia Tulipano

L’hanno definito il “Forrest Gump” italiano, al secolo Marco Marangoni, lavoratore in nero di quarantasei anni, ha percorso 1000 Km a piedi, dalla Francia a Roma, per risvegliare le coscienze e durante il suo cammino si sono aggiunti altri giovani lavoratori precari. (Katia Tulipano)

indignato_speciale Preoccupato per la "grave crisi" in cui stiamo vivendo, Marco ha deciso di mettersi le scarpe e, sacco a pelo e mini pc alla mano, ha macinato chilometri per portare la sua testimonianza di indignazione a Roma.

"Lo faccio per me e per le nuove generazioni: stiamo bruciando il futuro di tanti ragazzi. Quindi, al di là del malcontento dilagante - spiega il novello “Forrest Gump” italiano degli indignati - ho sentito la necessità di fare qualcosa di concreto. Così mi sono messo in marcia per protestare. Probabilmente perderò anche quel lavoro in nero che mi dava da vivere, ma ho deciso di mettermi in gioco per chiedere più diritti per tutti".

Partito da Montegenevre il 21 settembre, ha marciato lungo la via Francigena, la strada percorsa dai pellegrini per giungere alla città eterna, con una bandiera della pace, per protestare contro la “Casta”. Arrivo presvisto: 15 ottobre.

"Mi sono messo in marcia da solo - racconta Marco senza interrompere il cammino - ma strada facendo ho raccolto altri due indignati conosciuti tramite Facebook". Lungo il cammino dell’“indignato speciale”, infatti, si sono aggiunti pure Alberto Cantoni, altro lavoratore in nero, e Alessandro Murino, 25enne disoccupato.

Con loro anche due cani "indignati".

Un’iniziativa del tutto pacifica. "Non vogliamo fare rivoluzioni - argomenta ancora il leader della comitiva - camminiamo con la bandiera della pace, sperando di stimolare la coscienza civile della gente".

Strada facendo, Marco e gli altri 'indignati' incontrano persone che li fermano e, talvolta, offrono loro un po' di ospitalità. "Si lamentano tutti - annota Marco Marangoni -. Oggi abbiamo incontrato pure un assessore che ci spiegava quanto è difficile ottenere fondi per realizzare un progetto. Sentiamo che la nostra battaglia è condivisa. Su internet sto raccogliendo i pensieri di tanti indignati, ma non si puo' rimanere indignati della tastiera".

Ecco perchè Marco ha deciso di mettersi in marcia.

L'obiettivo è quello di arrivare nella capitale oggi, 15 ottobre, ed unirsi alla mobilitazione internazionale “United for Global Change”.

Nel suo blog, Marco, che ha già preso parte al cammino di Santiago per difendere l'istruzione pubblica, ha lasciato un messaggio nella speranza che possa essere raccolto. "Ho fatto un sogno, un fiume umano indignato che si mette in cammino verso Roma, in modo pacifico, civile, armonico, come la marcia per il sale di Gandhi; forse è l'unico modo per farci prendere in considerazione, un grande movimento lento ma inesorabile, il risveglio della coscienza di una nazione: l'Italia".