Scuola, polemiche sui dati pubblicati dal Ministero dell’Istruzione

di Ornella Esposito

Dopo la querelle apertasi in seguito alla denuncia di alcuni quotidiani nazionali sulla mancata pubblicazione dei dati relativi all’esito degli scrutini e degli esami di stato del passato anno scolastico, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca rende noti i dati. Meno bocciati nell’ultimo anno. (Ornella Esposito)

maturita Mentre studenti, professori e bidelli scendono in piazza in questo autunno caldo non solo per le temperature, il Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini pubblica i dati relativi all’esito degli scrutini e degli esami di stato e si scopre che il numero dei bocciati è sceso dal 2,9% all’1%. Gli studenti italiani sarebbe dunque meno asini rispetto agli anni passati, ma su questa rincuorante scoperta è piovuta, nei giorni scorsi, una vera e propria pioggia di polemiche.

Tutto è nato da un’inchiesta condotta dal quotidiano La Repubblica sul motivo della mancata pubblicazione da parte del Miur degli esiti degli scrutini e degli esami di stato cui è seguita la denuncia de Il Corriere della Sera sulla “reticenza” ministeriale nel rendere noti i numeri che, secondo le due testate giornalistiche, sono stati volutamente “oscurati”. Il motivo della mancata pubblicazione (generalmente i dati vengono diffusi a fine esami di stato) risiederebbe nel fatto che i dati sconfessano la linea dura promessa dal ministro, portatrice del vessillo della meritocrazia.

Il Ministero dinanzi alle accuse si è difeso sostenendo di essere tenuto, per legge, a comunicare i dati solo all’Istat ma, dopo pochi giorni, ecco che essi sono spuntati sul suo sito ufficiale ed ovviamente la loro lettura, come il famoso pollo di Trilussa, si presta a varie interpretazioni.

Ecco i dati più significati:

Alunni bocciati. Calano i bocciati all’esame di maturità dal 2,9% dell’A.S. 2006/2007 all’1% nell’A.S. 2010/2011, ma aumentano i non ammessi all’esame passando dal 3,9% al 5,3% negli stessi periodi di riferimento.

Di quest’ultimo dato, la Gelmini se ne fa vanto, confermando il rigore imposto al sistema dell’istruzione ma lo stesso dato, secondo alcuni, è spiegabile con la reintroduzione del voto in condotta e la possibilità di non ammettere gli studenti agli esami in caso di lieve insufficienza in una sola materia.

Esami terza media. Nell’anno 2011 i respinti (tra bocciati e non ammessi) si sono attestati sul 4,5% oscillando tra il 3,8% dell’A.S. 2007/2008 e il 5,1% dell’anno 2009/2010.

Voto in condotta. Con la reintroduzione del voto in condotta che pesa sull’ammissione alla classe successiva o all’esame finale, negli ultimi tre anni, vi sono stati 35mila bocciati.

Molto contestato da studenti e una parte di docenti, il Ministro Gelmini ritiene il voto in condotta uno degli elementi migliorativi della qualità della scuola pubblica, uno spartiacque tra chi merita la promozione e chi no.

Diminuzione dei precari. Il numero dei docenti precari è diminuito dal 14,9% dello scorso anno scolastico al 12,9% dell’anno scolastico 2011/2012 per cui oggi ci sarebbe un docente precario ogni 6,7% di ruolo contro il 4,3% dello scorso anno. Buona notizia questa, accanto alla quale va segnalato che, negli ultimi tre anni, sono stati tagliati circa 57mila posti tra personale a tempo indeterminato e non.

Insomma, è la solita guerra delle cifre e delle loro molteplici analisi che, a seconda dei punti di vista, ci fanno apparire la scuola migliore o peggiore, ma in quali condizioni essa versi realmente lo posso sapere bene solo gli studenti e gli operatori scolastici e non è un caso che proprio questi, di recente, siano scesi ancora una volta in piazza.