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Il 15 ottobre anche il Vesuvio è diventato “verde” per l’indignazione. (Katia Tulipano)

Una delegazione di Verdi e di indignati si è calata nel cono del vulcano campano in segno di protesta contro i tagli imposti dal Governo al Ministero dell’Ambiente che si ritrova, di fatto, senza fondi e nell’impossibilità di far partire le opere di bonifica dei territori inquinati, in particolar modo dell’area vesuviana, devastata dalle discariche abusive e di Stato.

Infatti, mentre il territorio vesuviano sta tornando all’attenzione dei media per il picco di patologie tumorali e di leucemie che si sta verificando negli ultimi mesi e, più in generale, restano irrisolte in Italia le emergenze ambientali e la grave crisi delle biodiversità, il Governo ha previsto un ridimensionamento per il 2012 delle risorse a disposizione del Ministero dell’Ambiente.

"Il governo ha tagliato drammaticamente negli ultimi quattro anni le risorse all'Ambiente - hanno spiegato Francesco Emilio Borrelli, commissario regionale dei Verdi e Ferdinando Servino, degli ecologisti indignati di Terzigno - bloccando di fatto bonifiche e interventi di tutela territoriale in particolare nel Mezzogiorno.”

I due si sono calati nel Vesuvio esibendo, in occasione del “Vesuvio Exhibition 2011” rassegna organizzata dal Movimento Eco Sportivo guidato da Carlo Ferrari, cartelli con scritte di protesta: “Indignati per l’ambiente” e “In aumento i decessi per tumore”. Slogan anche contro le banche: “Investano in difesa dell’ambiente e non finanzino gli inquinatori”.

Non solo dalla Campania muovono le preoccupazioni per i tagli operati dalla legge di stabilità. L’intero mondo degli ecologisti accusa che essi fanno arretrare il nostro Paese di decenni e ci pongono fuori dall’Europa che invece chiede di salvare le specie in pericolo e di tutelare le risorse naturali e la salute dei cittadini, per non parlare dell'inquinamento e della lotta ai cambiamenti climatici, una delle sfide mondiali dei prossimi anni.