Roma, il giorno dopo il nubifragio

di Chiara Matteazzi

Tutto sembra essere tornato alla normalità nella capitale, o quasi. La circolazione è lentamente ripresa. Ma rimangono le polemiche. E una domanda: perché Roma non sa rispondere a queste emergenze? (Chiara Matteazzi)

Roma-allagata

È stato un duro risveglio, quello di ieri, per la capitale. Un violento nubifragio ha investito e paralizzato la città per ore. Allagata via dei Fori Imperiali, chiuse molte stazioni metro, tamponamenti, code interminabili, incidenti, voragini aperte in mezzo alla strada. È stata anche confermata la morte di Sarang Perera, 32 anni, un cingalese rimasto intrappolato nel suo seminterrato a Castelporziano.

Il sindaco Alemanno ha proclamato lo “stato di emergenza” nella città, di fatto impraticabile durante tutta la mattinata.

 Ad un giorno di distanza, Roma sembra essere tornata a funzionare, nonostante alcune stazioni metro ancora risentano degli allagamenti.

Ma il nubifragio ha sollevato una serie di problemi scottanti. Sono in molti a chiedersi come sia possibile che un acquazzone, per quanto violento, possa arrivare a bloccare la capitale d’Italia. Inevitabile poi il risollevarsi della questione relativa al pessimo stato di molte strade e dell’impianto fognario.

Il sindaco Alemanno ha fatto sapere che si è trattato di un evento eccezionale e imprevisto, motivo per cui la città non è stata pronta a far fronte all’emergenza.

Ai giornalisti ha dichiarato che Roma non può investire fondi ingenti per rispondere a emergenze sporadiche, non ne varrebbe la pena.

Dura la reazione delle opposizioni, che accusano una manutenzione del tutto insufficiente e s’interrogano su cosa succederà in pieno inverno, quando le piogge saranno all’ordine del giorno. Sottolineano come in nessun’altra capitale europea accada che piogge intense comportino la chiusura delle stazioni della metropolitana.

Il Pdl, da parte sua, definisce tali critiche “faziose” e invita a non strumentalizzare un evento isolato.

La domanda è: si è trattato veramente di un evento isolato? Certo, gli acquazzoni come quello di ieri non sono propriamente comuni, ma il fatto è che Roma non è pronta a rispondere neanche ad eventi molto meno gravi di quello di giovedì. E questo perché non è attrezzata per farlo.

Di fatto, ogni pioggia a Roma porta con sé qualche problema. I tombini straripano regolarmente, le buche nelle strade diventano pozzanghere d’acqua potenzialmente pericolose, e la città rallenta drammaticamente. Tutto questo i romani lo sanno bene, e ne sono comprensibilmente stanchi.

Chiedere di intervenire su questi problemi è una questione tutt’altro che eccezionale: si tratta di garantire ai cittadini il diritto a spostarsi agevolmente nella propria città e a farlo in sicurezza.