Spray urticante sugli studenti americani, così la polizia cerca di fermare Occupy

di Ornella Esposito

La Polizia americana seda, con lo spray urticante, la protesta pacifica degli studenti dell’Università della California. Mentre viene sospeso il capo della polizia del campus, le foto fanno il giro del mondo via web. (Ornella Esposito)

spray_occupy Ci sono volute poche ore perché le foto di un poliziotto che pochi giorni fa spruzzava spray al peperoncino sopra le teste degli studenti della California University, seduti a protestare innocuamente per terra, facessero il giro del globo terrestre suscitando sdegno ad ogni latitudine. Il capo della polizia, Annette Spicuzza, è stato messo in congedo forzato mentre i due agenti sono stati sospesi ed è stata aperta un’inchiesta interna.

L’episodio accaduto alla California University non è isolato. Pochi giorni prima ad Oakland e a New York si sono verificati scontri ed arresti tra gli indignados e la polizia che, anche in questa circostanza, pare abbia fatto uso della forza dinanzi alle azioni di protesta non violente del movimento ormai più noto al mondo e che conta circa 1500 “filiali”. Sui metodi di intervento poco pacifici, è calato un velo di silenzio da parte della casa bianca, motivo per cui Barack Obama pochi giorni fa in New Hampshire è stato duramente contestato mentre teneva un discorso alla High School Central di Manchester.

Quanto accaduto all’University California e in altre città americane, non è estrano nemmeno ai manifestanti delle altre filiali di Occupy sparse per il mondo. Grazie al web, uno dei punti di forza del movimento, circolano centinaia di video e foto che mostrano come la polizia intervenga non pacificamente nei confronti degli indignati durante le loro azioni di protesta, e noi qui in Italia ne sappiamo decisamente qualcosa.

Da quanto si vede scorazzando sul web, sembra proprio che Occupy Wall Street e tutte le sue filiali, stiano diventando un serio cruccio per i governi mondiali e dunque va fermato. Un cruccio soprattutto perché è un movimento spontaneo, molto visibile sia in strada che in rete, e si scaglia contro il mondo finanziario ed i suoi paladini, banchieri in primis. Ovviamente, la profonda crisi economica che pervade il pianeta e che non lascia intravedere spiragli di luce, è l’humus di cui si nutre la protesta, per questo, forse, destinata ad accrescersi nel tempo.

C’è chi, invece, getta acqua sul fuoco sostenendo che il movimento è composto da un numero poco significativo di persone di cui alcuni sarebbero anche molto ricchi (giovani manager) tanto da potersi pagare una costosa camera di albergo a Manhattan mentre gli altri dormono in tenda nel parco. Sempre questi stessi ridimensionano e ridicolizzano l’intervento di Roberto Saviano alcuni giorni fa a Zucconi Park così come quello di Noam Chomsky che ha espresso la sua solidarietà ai giovani manifestanti.

Siamo in democrazia e ciascuno ha il diritto di esprimere ciò che pensa, sia che condivida le posizioni del movimento sia che le ritenga delle insignificanti proteste di pochi giovani nullafacenti. Proprio per questo le immagini dei ragazzi seduti in terra cui è stato spruzzato in faccia lo spray al peperoncino destano scalpore, soprattutto in America paese esportatore di democrazia, perché quei ragazzi, da quanto si vede, erano semplicemente seduti in silenzio a gambe incrociate e la volontà di zittire la loro protesta non può definirsi propriamente un’azione democratica.

(foto: ilpost.it)