Tra critiche e flash mob al via i test di ammissione all’Università

di Francesca Elia

Martedì 4 Settembre hanno preso avvio i test d’ingresso alle università italiane: ad incominciare sono stati gli aspiranti medici e odontoiatri. (Francesca Elia)

test_medicina Un test di 80 domande per ottenere uno dei 10.173 posti disponibili per il corso di laurea in Medicina e 900 per quello in Odontoiatria e Protesi Dentaria. Come sempre gli iscritti ai test superano di gran lunga i posti effettivi, si parla di circa 77mila neodiplomati attratti dal camice bianco che, rinunciando alle vacanze estative post-maturità, si preparano per le prove nel tentativo di raggiungere il loro obbiettivo: “essere ammesso”.

I giovani, in maggioranza, sono contrari a questa modalità di valutazione che considerano non idonea a valutare la conoscenza dei professionisti del futuro. Un presame a risposte multiple potrebbe determinare esiti positivi anche solo grazie all’aiuto della dea bendata. Spesso, le stesse associazioni studentesche, hanno proposto soluzioni alternative ai test, quale escludere dal ciclo di studio universitari che entro il primo anno non sostengono un numero predeterminato di esami e di punti di credito, senza ricorrere ai fatidici test.

Accade che i “non ammessi” scelgano di seguire corsi di laurea differenti in attesa di poter riprovare nuovamente i test, la cosiddetta “sosta universitaria” che a volte spinge gli studenti a scoraggiarsi e a buttare la spugna. Il Codacons ha di recente stimato che negli ultimi anni, in Italia, non vi sono più medici in esubero, di conseguenza sarebbe da prendere in considerazione la proposta di eliminare i test d’ingresso.

Anche quest’anno, quindi, non sono state risparmiate le critiche aspre nei confronti di questi metodi di selezione, definiti a volte inutili o addirittura discriminanti. L’Unione degli Universitari (UDU) ha organizzato, infatti, un flash mob dinanzi all’Università La Sapienza e a Tor Vergata, per protestare contro i test, sventolando cartelli con su disegnato un segnale di divieto di accesso e all’interno la scritta università, e  striscioni che recitavano “No all’università di classe, no ai test d’ingresso”.

Il coordinatore dell’UDU, Michele Orezzi, riguardo la questione degli aspiranti studenti di Medicina, ha dichiarato “ Non solo non saranno liberi di poter scegliere il loro futuro, per giunta dovranno sostenere una prova che da anni si mostra fallace sia nel metodo che nei contenuti”.

Per quest’anno la situazione non presenterà cambiamenti e nei prossimi giorni si terranno i vari test per i corsi di laurea in Medicina e Odontoiatria in inglese (5 settembre), Architettura (6 settembre), Medicina Veterinaria (il 10), l’11 settembre per le professioni sanitarie ed infine il 15 ottobre la prova che selezionerà gli ammessi al corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria.

I rumors parlano di domande relative allo spread e alla caduta del muro di Berlino, per la sezione cultura generale. Una curiosità: il più anziano che si è cimentato nei test d’ammissione è un signore di quasi 68 anni aspirante medico.