L’impegno del Governo per le start-up

di Lorenzo Quilici

Il Governo, nel piano per la crescita che sta mettendo a punto, riconosce primaria importanza alle start up: sono previste misure per agevolarne la nascita e lo sviluppo. (Lorenzo Quilici)

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L’Italia, come la maggior parte dei paesi occidentali, sta vivendo un momento di calo della produttività e di conseguenza della competitività. Il Governo si sta muovendo, seppur tra mille difficoltà, per far ripartire la crescita attraverso una serie di iniziative, tra cui spiccano le misure per premiare le aziende innovative.

 

Le start up del nostro paese, come sottolineava qualche giorno fa “MilanoFinanza”, fioriscono per merito delle doti che da sempre caratterizzano i giovani italiani: l’intuizione, il talento e la caparbietà. “Dobbiamo usare l’esperienza delle start up per semplificare e liberare energie che oggi non riescono ad esprimersi”, ha affermato la scorsa settimana il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera per sottolineare come il tema sia caro al Governo.

Una task force di dodici esperti in materia nominata dal Ministro Passera si è impegnata da aprile a fine agosto per mettere a punto una serie di azioni di carattere fiscale, amministrativo e normativo al fine di rendere più veloce la nascita e lo sviluppo delle start up.

Il pacchetto di iniziative, presentato il 13 settembre in Veneto, è rivolto particolarmente al mondo imprenditoriale giovanile che dal Governo ha già ricevuto incentivi attraverso l’introduzione del meccanismo semplificato per creare nuove imprese. Tra le novità più interessanti sicuramente c’è l’ideazione delle “i-srl” (dove “i” indica la parola innovazione), caratterizzate da uno statuto standard velocemente adottabile e da agevolazioni fiscali fino a quattro anni dalla costituzione dell’azienda. Inoltre, al fine di dare la possibilità alle start up di trattenere nella maggiore misura possibile liquidità necessaria, si faranno pagare le imposte in base ai flussi di cassa reali. Il decreto dovrebbe essere approvato, secondo fonti ministeriali, nel giro di un mese.

Senza dubbio, come hanno sottolineato molti esperti del settore, queste misure rappresenterebbero, una volta attuate, un passo avanti per la diffusione dell’innovazione imprenditoriale in Italia. Ma la strada, purtroppo, è ancora lunga.