Rivedere l’ora di religione: la proposta del Ministro Profumo

di Lorenzo Quilici

Il ministro dell’Istruzione Profumo lancia l’idea di riformare l’ora di religione nelle scuole per venire incontro ai cambiamenti sociali dovuti all’elevato numero di studenti stranieri. (Lorenzo Quilici)

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Ha suscitato un ampio dibattito la proposta lanciata qualche giorno fa dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo volta a cambiare il metodo di insegnamento di religione nelle scuole secondarie, rendendolo più aperto, sulla base del fatto che il Paese sta cambiando, essendoci nelle nostre scuole molti studenti provenienti da diverse culture. “L’Italia è al centro di un Mediterraneo in tumultuosa evoluzione politica e spirituale. Conoscere questo mondo e cercare di capirne i processi di trasformazione mi sembra essenziale per i nuovi italiani” ha detto il ministro. Il fine è quello di adattare l’insegnamento ad un corso di storia delle religioni o di etica essendo la scuola fondamentale per l’interazione tra culture ed il confronto che costruicsce una società moderna.

 

L’istituzione dell’ora di religione nel nostro paese è avvenuta oltre ottant’anni fa: nel 1929 con i patti lateranensi tra l’Italia e la Chiesa, revisionati nel 1984.

Oltre che a religione, anche l’insegnamento di geografia dovrebbe essere rimodellato: infatti, questa materia secondo Profumo può essere studiata anche attraverso l’ascolto delle testimonianze di chi proviene da paesi diversi. Molteplici le reazioni che questa proposta ha suscitato: Radicali e Idv si sono dichiarati a favore di una revisione, mentre Lega e Pdl sono per mantenere lo status quo. Di particolare interesse quanto affermato dal noto filosofo Giovanni Reale, autore insieme a Dario Antiseri del celebre volume  “Storia della filosofia”, secondo il quale trasformare l’ora di religione in una presentazione della storia delle religioni farebbe perdere di vista il suo scopo, avendo una finalità solo culturale e non formativa.