La crisi e i giovani: tagli ai consumi

di Lorenzo Quilici

I giovani stanno sempre più attuando ingenti tagli ai consumi: tutte le voci di spesa calano, tranne cibo e bevande. (Lorenzo Quilici)

consumi La crisi e la conseguente incertezza sul lavoro si fanno sentire sempre di più negli ultimi tempi: secondo una recentissima indagine condotta dal centro studi Datagiovani la spesa degli under 35 in tre anni è crollata del 12% rispetto ad un calo dei consumi generale da parte delle famiglie del 5% circa. Le voci a cui i giovani stanno rinunciando sono molteplici: si passa dalle spese per i viaggi, a quelle per il trasporto, dall’arredamento arrivando addirittura anche alle cure sanitarie.

Ovviamente è necessaria una specificazione tra coloro che vivono in coppia e coloro che sono single: questi ultimi possono permettersi spese maggiori. Secondo l’indagine, i single spendono circa il 5,6% in più di alimentari ed il 5,4 in più di arredamento rispetto alle coppie. Non vale dunque il detto “l’unione fa la forza” circa le spese familiari. Se poi c’è anche un bambino i consumi si riducono ulteriormente. Circa un giovane su due vive ancora con i genitori: ciò fa aumentare la possibilità di spendere una maggiore quantità di soldi, dato che la voce dell’affitto è pari a zero. Ed è proprio l’affitto ad essere il punto dolente dei giovani d’oggi, vittime del disagio abitativo: il costo medio oscilla tra i 400 euro e i 500, un vero e proprio salasso se si tiene conto del fatto che gli stipendi il più delle volte non superano i 1200 euro. Spesso, infatti, proprio a causa della carenza di entrate finanziarie adeguate si registrano notevoli ritardi nel pagamento delle bollette e delle rate di mutui per l’acquisto della casa.

Secondo Maurizio Del Conte, professore associato di diritto del Lavoro all’Università Bocconi, intervistato da “Il Sole 24 ore” un tasso di disoccupazione giovanile pari al 35% è la peggiore ipoteca alla ripresa economica del paese.