Per Federconsumatori è emergenza disoccupazione. Necessario Piano straordinario

di Redazione

I dati sulla disoccupazione diffusi nei giorni scorsi dall’Istat rivelano – secondo Federconsumatori - una situazione ancora estremamente allarmante.

emergenza disoccupazione

I dati sulla disoccupazione, e la minima variazione in positivo dello 0,1% del tasso di occupazione, sono per Federconsumatori - la Federazione nazionale di consumatori e utenti - la dimostrazione di come le politiche avviate finora sono insufficienti. Indispensabile un Piano Straordinario per il Lavoro che punti su sviluppo e modernizzazione del Paese.

“È ora di rendersi conto che le politiche attuate finora sono state del tutto insufficienti e che, per risollevare un mercato del lavoro in profonda crisi, c’è bisogno di ben altro”, hanno dichiarato Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef, in una nota stampa congiunta, ponendo soprattutto attenzione, oltre che al tasso generale, a quello relativo alla disoccupazione giovanile, che si attesta al 36,9% o, ancora peggio, al tasso di disoccupazione giovanile al Sud, che tocca picchi del 60%.

Per la Federazione nazionale di consumatori e utenti le famiglie sono l’unica forma di welfare che fa fronte a questa situazione: nonni e genitori sostengono nipoti e parenti disoccupati con una spesa di circa 450 Euro al mese. Questo fenomeno riduce, in termini generali, la domanda interna e contribuisce ad alimentare la spirale negativa che in nostro Paese fatica a lasciarsi alle spalle.

La mancanza di lavoro non incide solo in termini economici sull’andamento della domanda interna e dell’intero sistema produttivo ma - viene sottolineato nella nota da Federconsumatori - che quel che è peggio è che sta privando di speranze e di prospettive le famiglie. “Questa forma di depressione ha un effetto ulteriormente negativo sull’economia, amplificando crisi e rinunce”.

La Federazione nazionale di consumatori e utenti sottolinea inoltre l’urgenza di intervenire con una riforma strutturale che sia veramente in grado di creare nuovi posti di lavoro ed avviare una redistribuzione dei redditi. Il primo passo - come sostengono da tempo - è l’attuazione di un Piano Straordinario per il Lavoro, dove in assenza di investimenti privati è lo Stato che deve farsi carico di tale operazione, se necessario ricorrendo anche alla vendita di parte delle riserve auree (circa il 15%).