Giovani: comunicazione e giornalismo 2.0

di Anna Laudati

La scienza oggi si comunica tramite il web. Questo il dato emerso dai lavori della “Seconda Scuola Internazionale di Comunicazione e Giornalismo scientifico” (di Caterina Ferrara)

gruppo.jpgE’ terminata ad Erice (Sicilia) la seconda edizione della Scuola Internazionale di Comunicazione e Giornalismo scientifico, che ha visto come tema centrale di quest’anno le ultime frontiere della scienza per la salute. Cinquantacinque circa i partecipanti coinvolti, tra relatori e studenti, nella Scuola che ha raccolto giovani provenienti da ogni parte del mondo con un interesse comune: comunicare la scienza attraverso la scrittura. Cairo, Grecia, Israele, Italia, Olanda, alcuni dei paesi di provenienza degli allievi che, grazie ad esperti del settore, hanno appreso competenze e strumenti per il loro futuro da giornalisti e comunicatori scientifici.

Protagonista indiscusso degli interventi tenuti è stato il web 2.0 che con il suo fitto sistema di social network e applicazioni on line consente un alto livello di interazione tra siti ed utenti.  Nell’era della comunicazione digitale Facebook, Twitter, Youtube, Wikipedia, Myspace e molti altri, giocano un ruolo essenziale per la diffusione della cultura scientifica, lo ha ricordato bene Nadia El-Awady, presidentessa della Federazione Internazionale dei Giornalisti Scientifici, che nella giornata di inaugurazione dei lavori della Scuola ha sottolineato l’importanza di questi nuovi strumenti di interazione col pubblico. Accanto ad essi, si aggiunge poi il contributo di blog, forum e chat che influiscono in maniera significativa sulla divulgazione dei temi legati alla scienza. Un programma di allenamento molto ricco, dunque, per gli alunni della Scuola, alle prese ogni giorno con working sessions e conferenze organizzate dal “Centro di cultura scientifica Ettore Maiorana”.

Istituito nel 1963 per iniziativa del professor Antonino Zichichi, il centro richiama ogni anno gli studiosi più qualificati del mondo per dibattere dei problemi scientifici che interessano un vasto campo di settori che vanno dalla medicina, alla bioetica, dalla fisica alla biologia.  Per questo Erice si è meritata col tempo l'appellativo di "città della scienza". Nella suggestiva cornice siciliana i giovani presenti hanno individuato nel confronto e nella parola scritta gli arnesi giusti per parlare di scienza al mondo e permetterne una comprensione chiara e semplice. “A essere onesto, non sapevo cosa aspettarmi esattamente da questa scuola, ma appena arrivato lì ho percepito da subito il grande beneficio che avrei tratto dal contatto con così tante persone di culture diverse, questa esperienza si è caricata di uno speciale significato e sono convinto che grazie ad occasioni come questa possa accrescersi l’amore per la conoscenza e l’apprendimento”. Questo è quanto ha affermato Elias Hawila, 22enne israeliano al terzo anno della facoltà di Medicina, guida del Museo Nazionale della Scienza in Haifa (Israele).

A chiudere il ciclo di conferenze è stato il direttore di ricerca del CERN (Organizzazione europea per la ricerca nucleare)Sergio Bertolucci, che con il suo intervento ha offerto spunti e suggerimenti ai neo-comunicatori scientifici, uno per tutti: avere sempre bene in mente che davanti ai propri occhi non ci sono esperimenti ma persone. 

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