Torino: Piemonte Share Festival 2010

di Anna Laudati

Errori, mutazioni, fallimenti e disfunzionalità saranno i temi protagonisti del festival che incita alla creatività e all'ibridazione tra discipline e culture. Dal 2 al 7 novembre a Torino. (Flavia Miccio)

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Opportunità reali, sviluppo della conoscenza e della creatività nella cultura digitale, innovazione e sviluppo nel campo delle arti visive e dell'informatica, dalla meccatronica al graphic design, passando per installazioni interattive e new media: tutto questo è Piemonte Share festival, una manifestazione dedicata alla promozione e alla conoscenza dell’arte e della cultura digitale, allo sviluppo di quella creatività che si nutre delle nuove possibilità espressive offerte dai nuovi media e dall’innovazione tecnologica tout court, e promossa dalla giornalista Simona Lodi, dall'architetto Chiara Garibaldi, dall'artista e curatore Luca Barbeni e dall'assistente di produzione Luciana Corbo.

Al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, dal 2 al 7 novembre, le quattro menti visionarie che da anni sono impegnate nella divulgazione dei linguaggi creativi che vivono e si generano grazie alle connessioni digitali, daranno vita ad un festival che richiamerà l'attenzione di molti curiosi, esperti e non, del settore arte-comunicazione-nuove tecnologie.

Come ogni anno, anche per questa sesta edizione della rassegna, è stato selezionato un tema unico che attraversa in maniera tarsversale tutti i contenuti del festival, dalle performance artistiche, alle conferenze e alle espressioni creative applicate alle tecnologie digitali.

Questa edizione 2010 sarà infatti dedicata allo Smart Mistake, cioè alla portata artistica e culturale dell’errore nelle sue più vaste accezioni. L’analisi e la storia dell’errore viene portata avanti nel tentativo di far emergere la sua potenza creativa unica perché in grado di rappresentare sempre l’emergere di un problema. Una ricerca estremamente contemporanea e che merita grande attenzione se si pensa allo stato di emergenza globale in cui vertiamo e all'insorgere di problematiche mondiali proprio in questi ultimi decenni. Tutte situazioni che diventano stimoli per riflettere sul rapporto arti visive/innovazione, sulle avanguardie artistiche, sui capovolgimenti repentini e sull’imprevedibilità dei scenari globali e locali, quindi sulla teoria del caos e sulle opportunità che questi contesti offrono.

La rassegna si colloca inoltre in una propsettiva di rete di scambi e di condivisione, sia con il territorio nazionale (collaborando con festival come Club to club, View, Netmage, Malafestival, Elettrowave), che con i poli di ricerca artistica e di innovazione tecnologica internazionali (come Ars Electronica a Linz, Sonar a Barcellona,Transmediale a Berlino, DEAF a Rotterdam). Se poi consideriamo che il 2010 è l'anno Europeo della Creatività e dell'Innovazione, e che Torino è stata nominata proprio per quest'anno Capitale dei Giovani, il valore di questa manifestazione cresce in maniera esponenziale.

Dall'analisi del rapporto tra arte/scienza, alla bio-arte e all’hybrid-art, ce ne sarà per tutti i gusti: il ricco calendario di appunatementi prevede già la presenza di una quindicina di performer, video-istallazioni, conferenze e premiazioni.

Una curiosità tra le tante sarà la presenza dell'artista australiano Stelarc, che da anni si interessa di architettura evolutiva dei corpi: a Torino si presenterà con il suo Orecchio extra, un vero orecchio ricostruito chirurgicamente sul suo braccio, grazie a cellule staminali, e che a breve sarà anche abilitato alla connessione Internet. Più ibridati di cosi!