Napoli. Un film-documentatrio per una citta’ chiamata 'passione'

di Flavia Miccio

Un lungo excursus nella musica napoletana, un viaggio nei luoghi della Napoli di un tempo e nella decadenza di oggi, tra i sorrisi della gente e le voci dei grandi artisti, per un film-documentario che racconta il grande amore di Turturro per la città partenopea. Guarda il video. (Flavia Miccio

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Esiste un modo migliore per raccontare Napoli e i napoletani, i colori, la sensibilità, le contraddizioni della terra partenopea se non attraverso le sue canzoni e le sue voci? A realizzare la narrazione ha provveduto il noto regista italo-americano, Jhon Turturro, che ne ha trasformato il suo amore per questa terra in uno splendido film musicale, regalandoci due ore emozionanti e travolgenti, al ritmo delle canzoni d’amore del passate e delle contaminazioni più recenti con i ritmi del sud del mondo.

Una Napoli lontana dalla cronaca attuale, fatta di camorra,”monnezza”, di malasanità, ma vista dal di dentro, nelle viscere, nell’angustia del vivere quotidiano e nella grande dote dei napoletani di sorridere alla vita a suon di “Basta ca ce sta o sole…”.

Passione guarda con occhio straniero, ma pur sempre occhi innamorati, le contaminazioni di generi e di stili presenti nella tradizione della città, giocando sull’incontro di culture differenti in un crescendo emotivo e narrativo dove la musica è al centro della storia.

Turturro vaga con la sua telecamera in giro per le strade dei Quartieri, tra i panni stesi al sole, i vicoli stretti e affollati di turisti alla ricerca della pizza più famosa su ai Tribunali, o in fila per vedere San Gregorio e i suoi pastori, e si inoltra in posti che quasi sembrano dimenticati dal tempo e dal mondo, come la suggestiva piscina Mirabilis a Miseno, o lì dove s’è fatta la storia di Napoli, e si fa guidare da ciceroni d’eccezione: cantanti, attori della sceneggiata napoletana, discografici e gente di strada.

Tutti raccontano un pezzo di Napoli attraverso una canzone: dal Canto delle lavandaie del Vomero del 1200, alla narrazione del post seconda guerra mondiale fatte da Peppe Barra che canta “Tammurriata Nera”, passando per le esibizioni di James Senese e i racconti dell’infanzia difficile per il colore della sua pelle, e per Malafemmana cantata da Massimo Ranieri e Lina Sastri, per ricordare Totò, e lo spirito napoletano dell’amore un pò infedele.

Fanno sognare gli Avion Travel, fa ballare Enzo Avitabile e i suoi Bottari che insultano San Gennaro – faccia gialla nell’attesa del miracolo, fa ridere la performance di Fiorello e Turturro che, nelle terre della solfatara, cantano e danzano sulle note di Caravan Petrol..e infine, se nella sala del cinema c’è qualche napoletano, scende una lacrima sulle note di Napul’è, di Pino Daniele che accompagna lo scorrere di splendide riprese di Napoli vista dall’alto.

Non mancano i momenti di erotismo, di passione tutta partenopea con le caldi voci di Raiz e di Peppe Servillo degli Avion Travel, o con i racconti di storie d’amore, o di donne battagliere che si battono per la propria indipendenza. Bellissimo il montaggio di alcuni materiali e video che raccontano di bombardamenti sulla città di Napoli, di esibizioni televisive di artisti partenopei e di vita quotidiana per le strade ed i vicoli,che il regista ha ripescato grazie all’istituto Luce.

Un mix di elementi del passato e di oggi, questo che ritroviamo in Passione, grazie al quale Turturro riesce a restituire allo spettatore la meraviglia e lo stupore di uno straniero che si perde nel cuore pulsante di una città senza tempo, stando lontano da clichè e da luoghi comuni, ma guardando attraverso i sentimenti della gente, le loro voci, i loro sguardi, e la teatralità delle loro vite che scorrono avanti alla telecamera, su uno sfondo che ha fatto sognare e farà sognare ancora milioni di generazioni.

Guarda il video:

(foto: adnkronos.com)