”La persistenza del dubbio”... in versi

di Anna Laudati

Il dubbio, fedele compagno di viaggio nella vita dell’uomo, è sviscerato e “cantato” nel volume antologico di poesia ”La persistenza del dubbio” (Per Versi editore, 2010). (Gerarda Pinto)

il_dubbio

Sei autori espongono la loro visione di dubbio, come categoria dell’anima, come forza centrifuga e centripeta che mantiene costante la ricerca della verità. Una verità che non esiste in senso assoluto; una ricerca che si mantiene viva grazie anche alla poesia e al teatro, i veri motori delle nostre coscienze. L’immagine della copertina, che riporta la famosa opera di Max Ernst “La vestizione della sposa”, è esplicativa del dubbio, ogni dettaglio del vestito è riportato nello specchio, che per definizione riflette in maniera contraria la realtà.

La poesia, per definizione, può generare dubbi riguardo all’interpretazione. La persistenza del dubbio è una costante nella poetica del Novecento; Eugenio Montale sosteneva che è compito del poeta definire solo ciò che non è.  I versi di Cana Culex, Mario Di Vito, Carmina Esposito, Costantino Pacilio, Maurizio Picariello e Armando Saveriano esprimono il dubbio in maniera differente, accomunati dall’assenza di certezze e dalla stessa persistenza.

Cana Culex, pseudonimo di Domenico De Falco, elabora con abilità estetica e formale una caricatura dei tempi moderni, con punte di polemica verso la vanagloria, il qualunquismo, la religione e il Natale. Culex significa zanzara, proprio a indicare l’aspetto satirico e pungente e sperimentale, alternando il linguaggio aulico e quello volgare, dei suoi versi.

Mario Di Vito opta per una lingua diversa capace di esprimere una realtà che sfugge alle definizioni. La ricerca arriva dall’oscurità, perché l’uomo ormai inganna persino se stesso, quando si trova di fronte una verità ne costruisce una nuova, innalzando effimeri castelli. Carmine Esposito, appena ventenne, studente della facoltà di Fisica, sostiene che il dubbio consiste nell’incomunicabilità, nell’incomprensione verso se stesso e gli altri, sintesi della condizione dei giovani italiani. Una condizione espressa attraverso i versi, che come i sogni, sopravvivono a chi li ha generati.

Maurizio Picariello, poeta dell’amore assoluto, spiega attraverso i versi”catulliani” i suoi dubbi riguardo l’amore, che non è mai una certezza. Infine Armando Saveriano, che intitola la sua raccolta “ La curva dell’errore”. A ogni curva l’uomo è costretto a fare una scelta; il percorso non è mai lineare, ma è caratterizzato dall’erranza, intesa della duplica accezione di vagare e destino. E’ un autore che merita di essere letto per la straordinaria ricchezza estetica.

La lettura di questi versi richiede, dal lettore, un impegno costante, incentivato dalla curiosità e dall’intelligenza che da sempre aiutano l’uomo a sbrogliare l’intricata matassa del dubbio.