"18 IUS SOLI": il diritto di essere italiani

di Gianfranco Mingione

Sta per uscire “18 Ius Soli”, un documentario sui figli dell’immigrazione, quei figli nati e cresciuti in Italia, che combattono quotidianamente per vedersi riconosciuta un’italianità che già meritano e vivono sulla loro pelle, nelle loro famiglie, nei sentimenti e nell’amicizia. (Gianfranco Mingione)

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Giovani di seconda generazione: cittadini "part time".
Sono giovani, sono tanti e spesso, tra le pagine del nostro giornale, si sono raccontati ad altri giovani italiani, anche se, a differenza loro, non godono degli stessi diritti. Sono i figli dell’immigrazione, quella fetta d’Italia che viene raccontata nel documentario “18 Ius Soli”, del regista italo-ghanese Fred Kuwornu, che afferma: “Attualmente in Italia, un ragazzo nato e cresciuto nel nostro Paese può chiedere la cittadinanza solo al raggiungimento del diciottesimo anno d'età e perde definitivamente questo diritto se non lo esercita nei dodici mesi successivi.”

E non solo, perché, come ricorda sempre il regista, “neppure questa condizione è sufficiente, visto che è richiesta anche la prova della residenza legale senza interruzioni dalla nascita (art.3 p.4 lett.b del DPR 12 ottobre 1993 n.572): accade così che anche chi è nato in Italia e vi ha continuativamente vissuto fino a diventare maggiorenne, non possa ottenere la cittadinanza solo perché la madre, che aveva al momento del parto un regolare permesso di soggiorno, non aveva a quel momento eletto la residenza nel Comune, come spesso accade quando non si dispone di un alloggio stabile, oppure perché nell'arco dei diciotto anni il nucleo familiare si è allontanato per qualche mese dal paese ed ha per questa ragione perso la residenza”.

Ius soli/ius sanguinis.
Una legislazione non facile così come non facile risulta essere la vita dei giovani italiani di seconda generazione. Già dal titolo è evidente la contrapposizione tra i due sistemi di acquisione della cittadinanza prevalenti nel mondo: lo "ius soli" fa riferimento alla nascita sul "suolo", sul territorio dello Stato e si contrappone, nel novero dei mezzi di acquisto del diritto di cittadinanza, allo "ius sanguinis", imperniato invece sull'elemento della discendenza o della filiazione (Quest'ultimo è il sistema vigente in Italia). Per i paesi che applicano lo ius soli è cittadino originario chi nasce sul territorio dello Stato, indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori.  (Fonte www1.interno.it)

Il nostro sistema di acquisizione della cittadinanza non favorisce i giovani di seconda generazione, che si ritrovano, di fatto, a vivere lo status quo di “cittadini part time”: non possono votare, non possono accedere ai concorsi pubblici, non possono svolgere il servizio civile volontario e, se legati ad un permesso di soggiorno, hanno continui limiti di spostamento visti i tempi lunghi dell’attesa dei rinnovi, con la costante paura di dover essere espulsi verso un Paese in cui non sono né nati, né cresciuti.

2GPerché 18 ius soli: il diritto di essere italiani.
Il film è una sfida, un progetto visivo che attraverso il linguaggio della docu-fiction racconta alcune storie, con l’obiettivo di promuovere una forte campagna di sensibilizzazione che promuova il dibattito legislativo e culturale sul diritto di cittadinanza per chi nasce e cresce in Italia. Maruan Oussaifi, Presidente nazionale Anolf Giovani, sentito dal nostro giornale, sottolinea così l’importanza di quest’opera, sposata in pieno dall'associazione: “Vogliamo toccare le corde di tutti, di chiunque sia contrario allo "ius soli". Vogliamo far riflettere il Paese, far capire che ci sono ragazzi nati in Italia che ancora sono legati ad un permesso di soggiorno che li obbliga perennemente a vivere in una situazione di precarietà, in bilico tra questure e prefetture. Vogliamo alimentare il dibattito tra l'opinione pubblica, far capire se sono più italiani questi ragazzi che quotidianamente nelle nostre scuole, università, luoghi di lavoro costruiscono la loro italianità o chi, come qualche figlio di politico o qualche partito estremista, rinnega la bandiera italiana e inneggia quotidianamente alla secessione Nord/Sud del nostro Paese”.

Un opera visiva per raccontare le migliaia di storie che ogni giorno rendono più vivo il nostro paese, soprattutto nell’anno che ricorda il 150° anniversario dell'unità dell'Italia. L’unità, come afferma Maruan, non riguarda solo la geografia ma chi fa parte di una comunità: “L'Italia non stà cambiando, è cambiata.  Quest'anno ricorre il 150° anniversario dell'unità dell'Italia e non sarebbe utopico se il Paese tutto, politica, società civile etc. comprendesse che non bisogna più unire territori bensì riconoscere i nuovi italiani che sono tra noi con i nostri figli".

Il trailer in Italiano uscirà a Marzo 2011 mentre l'Intero docu-film a Giugno 2011 in occasione della Festa della Repubblica e del 150° dell'unità d'Italia.

Guarda il trailer in lingua inglese

La colonna sonora

Sito web www.18-ius-soli.com

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