Avellino. La Passione di Cristo a Gesualdo del giovane Regista Roberto Flammia

di Anna Laudati

Vagando sul web alla scoperta degli eventi più suggestivi della settimana pasquale ci siamo imbattuti nella Passione di Cristo che si terrà Venerdi Santo a Gesualdo (lapassionedicristogesualdo.blogspot.com) piccolo borgo medievale della provincia di Avellino. Ad attirare la nostra attenzione il nome del giovane regista Roberto Flammia, che ormai da diversi anni segue passo passo l’organizzazione e l’esecuzione dell’evento. (Francesco Fulcoli)

passione2010copertinaSCM1 Tra le tante splendide manifestazioni che ricoprono l’intero stivale nella settimana pasquale ci ha molto incuriosito quella di Gesualdo che in realtà non è la solita “Via Crucis” che si ripete nei secoli ma un vero e proprio evento teatrale dove il pubblico diventa parte integrante della passione di Cristo sentendo più volte scorrere brividi nella schiena tant’è la suggestione che si prova, grazie anche ai vari giochi di luci e musiche che accompagnano l’evento.

Una manifestazione cresciuta negli anni a cui il regista Roberto Flammia tiene particolarmente e che tenta di spiegarci. La Passione a Gesualdo è uno spettacolo affascinante ed emozionante, dice il Nostro, in cui sono raccontati gli ultimi momenti della vita di Gesù, con toccante ricchezza di particolari. Un percorso teatrale che risale per i luoghi percorsi dal principe Carlo, il cui sofferente Cristo si arrampica per raggiungere il Golgota, rappresentato dall'imponente Castello longobardo, sovrastato dal blu notte del cielo irpino.

Si capisce subito che si tratta di un opera diversa dalle altre che rappresentano la sofferenza di Nostro Signore. Con grande trasporto Roberto ci racconta che molti addirittura alla fine piangono dalla commozione che provoca la suggestiva rappresentazione fatta di luci che colorano e scandiscono gli ultimi minuti della vita del Salvatore, il profumo della citronella che accompagna gli spettatori durante il percorso, i suoni che si miscelano tra i madrigali dell'illustre Principe e le chitarre del Rock.

Una miscela di sacro e profano, continua Roberto Flammia, dove nella sera del Venerdì Santo, gli animi tormentati del principe Carlo Gesualdo, si fonderanno con i sofferenti sussulti di Gesù alla croce. Le lacrime di Maria, rintoccheranno come campane in un giorno di dolore, scuotendo il cuore dei soldati romani presenti. Il corpo di Gesù, sarà deposto tra le braccia di una madre sofferta e cosciente dell'incontro, ormai avvenuto tra Dio e suo figlio.

A questo punto gli chiediamo come andrà a finire e con un sorriso ci dice che l'incanto finirà con un telo bianco che annuncerà la resurrezione, momento in cui gli spiriti turbati incontreranno la pace...e la vita!

locandinaPassione1Bhè non c’è che dire un opera davvero particolare che a detta di quanti hanno partecipato davvero suscita clamore non solo nei cuori ma anche fra i media. Ma come nasce questo progetto? chiediamo al giovane regista e direttore artistico. La Passione di Cristo a Gesualdo, risponde Roberto, nasce come movimento socio-culturale a carattere locale da proiettare in campo internazionale legandolo all'immagine di una terra antica, storica e di importanza musicale mondiale quale quella di Gesualdo.

La Passione di Cristo a Gesualdo, infatti, è legata alla figura di un grande musicista come Carlo Gesualdo vissuto a cavallo tra il 1500 e il 1600. Famoso in tutti gli ambienti musicali nazionali e internazionali, il principe, signore del feudo di Venosa (Pz), nel suo periodo di maggior fermento artistico stabilì la sua sede proprio nel maniero di Gesualdo (Av).

L’associazione 2effed Corporation, in collaborazione con la Parrocchia dei Santi Nicola ed Antonino Martire, la Proloco Civitatis Iesualdinae e di tutte le istituzioni quale Comune di Gesualdo, Provincia di Avellino e Regione Campania, intende rilanciare la manifestazione basandosi sull'apporto musicale del grande madrigalista del ‘500 che ha composto, oltre alle musiche profane, opere sacre propriamente dedicate alla settimana santa dal titolo “Thenebrarum”.

Rivalutare, dunque, la vita e le opere di un personaggio controverso, meglio conosciuto nel mondo che in Italia, attraverso una microscopica conoscenza di un territorio e dei suoi prodotti da rilanciare per una crescita economica della zona dell'Irpinia, del Calore e di tutta la Campania.

Inoltre il giovane regista ci spiega che il tutto non riguarderà solo il venerdi santo ma avrà un programma ben più vasto che ingloberà convegni, “Via Crucis”, un mercatino nel quale saranno presenti anche artigiani del posto, che con dimostrazioni e storie saranno parte integrante dello scenario storico di Gesualdo e un concorso fotografico a cui teniamo particolarmente in quanto ha come obiettivo principale quello di stimolare un’interpretazione originale e personale delle tradizioni locali. Di grande importanza è quindi la ri-considerazione della tradizione locale come memoria storica, e come premessa per la valorizzazione del territorio.

È proprio nello sviluppo di queste potenzialità che nasce l'idea di avviare un processo di recupero storico-identitario del territorio attraverso le nuove forme di cultura visiva. Il concorso, curato da Antrocom onlus Campania, cerca quindi uno sguardo realistico e critico che possa offrire un'interpretazione originale delle tradizioni locali (è possibile scaricare il bando ed il modulo di partecipazione dal sito www.campania.antrocom.org). 

Questa Passione di Cristo a Gesualdo è davvero diventata il fiore all’occhiello di un intera terra, come quella irpina. Facciamo un ultima domanda al Nostro Roberto che ci lascia con lo stupore e la curiosità di assistere ad un grande evento. Gli chiediamo perché venire a vedere proprio la passione di Gesualdo? Un attimo di silenzio e la risposta è stata “non lo so! di certo non posso paragonarmi a Norman Jewison, ma rispetto a lui ho un collaboratore d’eccezione, come diceva Karol Wojtyla, andiamo e fidiamoci di Cristo! Sarà Lui ad accompagnarci nel cammino, fino alla meta che Lui solo conosce. Devo dedurre che le migliaia di persone che ogni anno arrivano a Gesualdo siano accompagnate direttamente da nostro Signore….”. 

A questo punto non ci resta che partecipare e poi raccontarvi come sia andata a finire.