Habemus Papam. Stelle italiane sul tappeto rosso: Cannes applaude Nanni Moretti

di Angelo Di Pietro

Habemus Papam convince pubblico e critica francese. Ma nonostante tutto, Moretti ancora deve difendersi dalle accuse del mondo cattolico: “Isolate e non rappresentative”. (Angelo Di Pietro)

21967_cannes-2011-la-italia-punta-su-nanni-moretti-e-paolo-sorrentino Cannes si tinge di tricolore. Dopo la Palma d’oro per carriera a Bernardo Bertolucci, consegnata ieri su una scia di polemiche (politiche, non artistiche), oggi è stato il giorno di Nanni Moretti. Il regista trentino ha ricevuto gli applausi del pubblico e i consensi della critica al termine della proiezione di Habemus Papam. Il film presentato in concorso da Moretti alla 64esima edizione della kermesse, narra le vicende del cardinale Melville, papa neo-eletto, che all’improvviso confessa di aver perso la fede.

Com’era prevedibile, la pellicola non è stata ben accolta dal Vaticano, e di fatto in conferenza stampa, i cronisti internazionali sono apparsi molto più interessati alle vicende politiche italiane e alle critiche mosse dall’ambiente cattolico al film. Moretti ha affermato: “Le alte gerarchie ecclesiastiche sono sempre intervenute nella vita politica italiana, ma ora la politica recepisce con più agitazione queste indicazioni”, e riguardo agli attacchi che Habemus Papam ha subito ha aggiunto: “Sono isolatissime e non rappresentative. Non ne ho approfittato per fare la vittima, un ruolo che non mi piace interpretare”.

Applauditissimo anche l’attore Michel Piccoli, il magistrale interprete del pontefice in crisi mistica, che durante la conferenza ha annunciato il suo ritiro dal set cinematografico: “Quando mi fu chiesto di interpretare il Papa in un film di Nanni Moretti, dissi si. Abbiamo fatto un paio di audizioni e un paio di giorni dopo il regista mi disse 'sei tu'. Per essere onesto, potrei terminare la mia carriera con un film di Nanni Moretti”.

Nei prossimi giorni ci sarà anche la proiezione di un altro film italiano in concorso, This must be the place, prima opera in lingua inglese di Paolo Sorrentino, che per l’occasione ha diretto l’attore statunitense Sean Penn. Riusciranno i nostri registi a portare un’altra Palma in Italia?