Giornata mondiale dell’ambiente: tanti auguri al pianeta terra

di Ornella Esposito

Ricorre oggi la celebrazione, istituita dall’ONU, della giornata mondiale dell’ambiente. “Le foreste: natura al vostro servizio”, questo è lo slogan scelto per il 2011, anno internazionale delle foreste. (Ornella Esposito)

tramonto_a_sorrento Riflettori accesi sul pianeta terra oggi, nella giornata che celebra l’ambiente in tutto il mondo istituita nel 1973 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, e che in questi decenni ha visto affrontati temi di cruciale importanza come ad esempio quello dell’acqua, della desertificazione e del buco dell’ozono. Quest’anno l’Onu ha voluto focalizzare l’attenzione sul problema della deforestazione, vero e proprio allarme mondiale in quanto l’inarrestabile riduzione dei polmoni verdi della nostra amata terra sconvolgerà, sul lungo periodo, il clima e le biodiversità.

Il paese prescelto per la celebrazione ufficiale è l’India, in particolare le città di Nuova Delhi e Bombay, paese la cui economia è in forte espansione, e che sta riflettendo su modelli di sviluppo economico improntati alla sostenibilità ambientale. Riguardo al problema della deforestazione, il WWF ha dichiarato, nel suo ultimo report sulle foreste, che se non saranno presi seri provvedimenti, oltre 230 milioni di ettari di foreste scompariranno entro il 2050, con conseguenze ovviamente disastrose per l’equilibrio dell’ecosistema.

La riduzione vertiginosa dei nostri polmoni verdi è strettamente connessa alla produzione di legname illegale, di cui il nostro paese risulta essere al 4° posto nella classifica europea, quale importatore (anche in questo siamo tra i primi).

Secondo i dati del WWF l’Italia importa legname dai seguenti paesi: Indonesia, Malesia, Congo, Cameroun, Gabon, Brasile, Bolivia, Argentina oltreché dal bacino del Congo, ed una buona parte delle società che hanno le concessioni all’estero non sono munite della certificazione FSC. Quest’ultima, è un processo di ispezione condotto in foreste o piantagioni forestali per valutare come esse siano gestite rispetto ad un determinato insieme di principi e criteri di buona gestione. Dunque, stiamo distruggendo le foreste e speriamo che oggi, nelle iniziative sparse per lo stivale, si sappia che di tale distruzione lo stivale ne è parecchio responsabile.

Ma le responsabilità sono anche di tutti noi, dei nostri stili di consumo, piccole ma insidiose gocce che scavano e, piano piano, distruggono l’ambiente intorno a noi. Tutti siamo chiamati a fare qualcosa, non necessariamente gesti eclatanti come le fantasiose proteste di greepeace, ma piccoli gesti quotidiani, gocce per l’appunto, come per esempio non far scorrere l’acqua mentre ci si lava i denti, ottimizzare l’uso della lavatrice o spegnere luci inutili.

Non pensiamo che salvare il pianeta tocchi sempre a qualcun’altro, i potenti della terra. Tocca a noi, prima di tutto e ci tocca adesso.