Letture sotto l'ombrellone: 'Vino e pane' di Silone

di Pier Francesco Bello

Tra invenzione e realtà, SCMagazine consiglia "Vino e pane" per una lettura leggera e al contempo istruttiva, entusiasmante ma non impegnativa, un calssico libro per distendersi e distrarsi dagli impegni quotidiani. (Pier Francesco Bello)

vino_e_pane_silone Un interessante libro da leggere durante quest'estate è un grande classico moderno: 'Vino e pane' di Ignazio Silone pubblicato nel 1937. La storia è ambientata nella Marsica alla metà degli anni '30, alla vigilia della campagna d'Etiopia ed ha come protagonista un giovane intellettuale socialista che torna di nascosto in Abruzzo dopo anni trascorsi all'estero per sfuggire le persecuzioni fasciste.

Quel che lo rende avvincente dalle prime pagine sono le descrizioni dei paesaggi, degli usi e costumi della Marsica che ci sembrano tanto lontani e invece erano proprio una realtà fino a non molti anni fa. Inoltre tutti i personaggi principali (soprattutto il protagonista) sono pienamente inseriti in quell'universo un po' retrivo e quasi ancestrale ma che, nello stesso tempo suscita un fascino magnetico, tipico dei romanzi di Silone.

Di lui Camus ebbe da dire: 'Silone è radicalmente legato alla sua terra eppure è talmente europeo', volendo dire che Silone non inventava intrecci fantasiosi ed inverosimili, ma scriveva sempre partendo dall'esperienza della propria terra natia. La storia si dispiega in un fitto susseguirsi di eventi e personaggi che a tratti sembrano avvicinarlo più ad un romanzo d'avventura.

Sicuramente è un libro che si può leggere 'sotto l'ombrellone', anzitutto per l'estrema scorrevolezza e chiarezza della prosa, assolutamente priva di artifici linguistici e sintattici, e poi per l'interesse e il fascino che suscita la storia che, sembrando apparentemente di non arrivare mai ad una conclusione, spinge così ad una lettura continuata.