Libri. IT, la verità dentro la bugia

di Vinicio Marchetti

Ancora oggi, a distanza di 25 anni dalla sua prima pubblicazione editoriale, il romanzo capolavoro di Stephen King continua a provocare incubi come se fosse fresco di stampa. (Vinicio Marchetti)

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Quello di cui parliamo  è, con certezza, il capolavoro del maestro dell’horror moderno. Un capolavoro tanto letterario quanto cinematografico: IT, di Stephen King. Quest’opera fu scritta nel lontano 1986 e narra la storia di sette amici provenienti dalla città di Derry nel Maine, luogo prediletto dallo stesso autore che vi ha ambientato la maggior parte dei suoi romanzi.

Stephen King ha intriso le pagine di IT di inquietudine, pesantezza e soffocamento. Chi avrà visto solamente il film non potrà mai apprezzare ciò che furiosamente fuoriesce dal romanzo. Falsità, violenza repressa e non, cattiveria e odio si mescolano dietro un velo che ricopre tutto lasciando aprendosi al solo spiraglio di una piccola e ridente cittadina.

Le ultime opere di Stephen King, per verbo comune, non sono per nulla all’altezza di capolavori come Shinning, Carrie etc.. ma, con certezza, neanche questi grandissimi lavori potranno mai pareggiarsi con ciò che è stato IT nella letteratura horror moderna. E che dire del suo film uscito nel 1990? Anch’esso, a suo modo, ha segnato un’epoca. Non esiste ragazzo nato a cavallo degli anni 80 che non abbia avuto, almeno una volta nei suoi incubi, la paura più profonda sotto le sembianze di un pagliaccio assassino con la dentatura di un pescecane.

“Io sono Pennywise, il clown danzante… “ così il feroce assassino si presentava al piccolo George prima di ucciderlo senza pietà. Ma dietro c’era molto altro. Pennywise rappresenta, all’interno del romanzo, tante altre cose. L’infanzia che svanisce, la maturità che tarda ad arrivare, la follia, l’odio, la tristezza mal celata e poi la paura, quella vera, il terrore che ti assale a freddo e ti scruta nell’animo alla ricerca di fidi e infami alleati.

Dal punto di vista strettamente stilistico è improprio paragonare il romanzo al film poiché le trame viaggiano in modo parallelo soltanto per un periodo limitato. Il finale del film non è assolutamente all’altezza di quello del libro, concludendosi in maniera assai poco suggestiva. Il romanzo scritto è tutt’altro, ti accompagna dall’inizio alla fine lasciando il lettore letteralmente spiazzato.

IT è entrato nella storia dei best seller aprendo d’impeto la porta di questo olimpo e ancora oggi riesce a suscitare le stesse emozioni di quando fu pubblicato per la prima volta nel 1986. Un’opera sadica in cui è evidente l’influenza letteraria che Stephen King ha ricevuto in eredità dal suo mito d’infanzia: H.P. Lovecraft.

Lo stesso autore definì IT non soltanto un romanzo horror ma una rappresentazione della verità dentro la bugia. E la verità di questo romanzo è che la magia esiste.