The great escape artist, il ritorno dei Jane’s Addiction

di Alessandro Etzi

Persa la capacità di stupire rimane il talento. (Alessandro Etzi)

JanesAddiction

C’era una volta una band che, tra gli anni ’80 e ’90, di cambiare le regole della musica, stravolgere quanto era stato fatto prima, rompere con le melodie pop e il machismo metal che dominavano in quel periodo. L’alternative rock stava nascendo, e gli inconsapevoli padri fondatori erano i Jane’s Addiction, capitanati dal vocalist Perry Farrell e dal chitarrista Dave Navarro, due delle personalità più importanti del rock degli anni ’90. A completare il quartetto, il batterista Stephen Perkins e il bassista Eric Avery.

Perry Farrell, artista a tutto tondo, preparò personalmente la copertina del disco d’esordio, Nothing Shocking, con due donne nude e la testa in fiamme, mettendo in crisi discografici e distributori. Pubblicato nel 1987, conteneva due pietre miliari come Pig’s in Zen e Jane Says,oltre al controverso pezzo Ted, just admit it, con alcune dichiarazioni del serial killer Ted Bundy. Ancora più innovativo, enigmatico, esplosivo fu Ritual de lo Habitual: anche qui la copertina raffigurava due donne nude in un letto con un uomo, circondate da simboli della santeria. Il disco fu boicottato e la band lo rimise in commercio con una copertina che riportava l’articolo del Primo Emendamento della Costituzione Americana, che difende e tutela la libertà. Pubblicato nel 1990, segnò la fine dei Jane’s Addiction, distrutti dall’uso di droghe.

GreatEscapeArtistMa da un gruppo seminale come i Jane’s non potevano che nascere frutti interessanti, in primis il tour itinerante Lollapalooza, ideato proprio da Farrell, che tra il ’91 e il ’97 contribuì a lanciare o affermare artisti come Ice T, Nine Inch Nails, Smashing Pumpkins e Prodigy. Dalla divisione dei Jane’s nacquero anche diverse iniziative musicali: Perry Farrell fondò i Porno for Pyros, mentre Dave Navarro partecipò alla composizione di One Hot Minute dei Red Hot Chili Peppers. Dopo la reunion del 2001 i Jane’s Addiction tornarono in studio per pubblicare Strays nel 2001, un album che segnava una rottura con quanto fatto prima: emergevano sound più melodici, l’attitudine a causare shock era ormai placata.

L’ultimo album, The great escape artist, si insinua proprio in questo solco, deludendo ampiamente i fan della prima e non convincendo i più giovani. Bisogna essere chiari: ai Jane’s Addiction deve essere riconosciuta la capacità di essere ancora degli ottimi musicisti, e Perry Farrell ha sempre una voce tipica e anomala, ma quello che manca è proprio il coraggio dei primi tempi, la sfrontatezza e la capacità di essere i primi ad esplorare territori non conosciuti. Il suono è così pulito da risultare anemico di emozioni, e stempera la voce del cantante ottenendo lo stesso effetto: zero calore. Oltre al singolo Irresistible Force si lascia ascoltare anche Broken People, mentre Words right out of my mouth è forse il pezzo convulso e complicato, che riprende meglio il loro stile.

Se questo cd fosse prodotto da una band agli esordi potremmo anche sorvolare su tanti particolari, ma chi ha una storia alle spalle come i Jane’s non può limitarsi a sfornare tentativi di hit da stadio come I hit you back o Twisted tales. Chi si salva pienamente è Dave Navarro, sempre capace di riff potenti e arpeggi ipnotici, mentre Perry Farrell, l’istrionico per eccellenza, sembra aver legato troppo con il mainstream rock e rimane più apprezzato per il suo impegno a favore degli homeless e dell’ambiente. Compratelo, ma non vi cambierà la vita.