Musica. Seether, quattro anni di lavoro ed un titolo infinito

di Alessandro Etzi

Holding onto strings better left to fray, nu-metal con poco metal. (Alessandro Etzi)

Seether_on_stage

L’ondata nu-metal che ha travolto, più quantitativamente che qualitativamente, la musica nei primi anni dopo il XXI secolo, ha lasciato in eredità i Seether, gruppo sudafricano(e già questa è una notizia), attivo proprio dal 2000. Leader e chitarra del gruppo è Shaun Morgan, accompagnato da Dale Stewart al basso e John Humprey alla batteria, anche se la line-up ha subito moltissimi avvicendamenti.

Dopo l’esordio nel 2002 con Disclaimer, che seguiva Fragile registrato però come Saron Gas, hanno raggiunto il successo mondiale con Disclaimer II, una rivisitazione del cd precedente, aiutati dal singolo Broken, cantato con Amy Lee degli Evanescence, colonna sonora del film The Punisher, e Hang on, presente invece in Daredevil. Gruppo tipicamente nu-metal con influenze grunge, presenti maggiormente nel cd d’esordio ed in Karma and Effect, del 2005. Dopo aver dato alle stampe Finding beauty in negative spaces nel 2007 la band si è assentata dalle scene per quattro anni ed è tornata alla ribalta nel 2011 con Holding onto strings better left to fray. Terminata l’onda nu-metal, sono rimasti pochi gruppi di questa scena, tra cui Linkin Park, Korn e Deftones, i massimi eroi della scena.

Seether_logoIl perché lo si capisce ascoltando questo cd: l’innovazione è terminata, i colpi d’artificio sono già esplosi e l’effetto copia-e-incolla, che anni addietro colpì anche il Metal, è divampato, colpendo anche le migliori band. Non ne sono esenti i Seether, che in 46 minuti di musica non riescono a trasmettere quel furore che era la matrice di ogni gruppo nu-metal degno di nota: il cd parte anche bene con For cue, rabbiosa e urlata il giusto, con chitarre evidentissime che marcano il ritmo, stranamente non scelta come singolo. No resolution, secondo pezzo, risente di una evidente influenza grunge mista al tentativo di farne una hit radiofonica, la voce viene addolcita a tratti per poi esplodere nel ritornello: nulla di nuovo all’orizzonte. Anche Here and now patisce la stessa pecca, una banalizzazione che porta lontano dagli standard abituali di questo gruppo. Country song, secondo singolo estratto, è un tentativo imbarazzante di unire un riff country, per l’appunto, alla voce potente di Shaun e alle chitarre, che solo a metà canzone esplodono. Senza l’intro country poteva essere un bel pezzo, ma l’immagine di un mandriano che ascolta i Seether mi sembra veramente di un altro pianeta. Tonight è un bel pezzo, eccessivamente pop all’inizio ma decisamente piacevole, probabile inno delle feste degli studenti americani. Pass slowly è la prima ballad del cd, ben cantata da Shaun Morgan anche se i cori potevano essere evitati, rendono melenso un pezzo che pure ha un bel piglio aggressivo. Fade out è un pezzo tipicamente nu-metal, sembra uscito dai primi Evanescence per quanto riguarda le chitarre ed il cantato: forse Shaun non ha ancora dimenticato Amy Lee, con cui è stato fidanzato. Roses e Down sono veramente deboli. Il cd si chiude con Forsaken, che dei pezzi più puramente nu-metal è il migliore del cd e chiude l’ascolto lasciando una grande voglia di... ascoltare i primi lavori dei Seether.

Un cd che non deve mancare ai veri appassionati del genere, ma che a tutti gli altri non dirà moltissimo, lasciando anzi un po’ di delusione per aver approcciato col piede sbagliato a questo genere musicale. I Seether saranno a Novara il 21 marzo per l’unica tappa italiana dell’Holding on to strings left to fray tour, alla Rock’n’roll Arena di Romagnano Sesia, biglietti a venti euro esclusi i diritti di prevendita.