Musica. Stone Sour, l’animo “delicato” di Corey Taylor
Audio secrecy, un album per ricordare Paul Gray. (Alessandro Etzi)
Gli Stone Sour nascono nel 1995 ad opera principalmente di Corey Taylor, più noto per essere il frontman mascherato degli Slipknot, una delle più note band nu-metal al mondo, ma non ebbero inizialmente la stessa fortuna e ben presto arrivò lo scioglimento ed il conseguente inserimento, a tempo pieno, di Corey Taylor e James Root nei truci mascherati.
Raggiunto il successo, rispettivamente come #8 e #4 degli Slipknot, i due hanno rilanciato gli Stone Sour, pubblicando nel 2002 l’album omonimo, che ottenne un gran successo trainato da Bother e Get inside. Seguirono altri due album, Come what (ever) may, nel 2006, e Audio secrecy nel 2010.
Prodotto da Nick Raskulinecz e suonato, oltre che da Taylor e Root, anche da Josh Rand alla chitarra, Shawn Economaki al basso e Roy Mayorga alla batteria, l’album inizia con la strumentale Audio secrecy, 180 secondi di piano. Superata la prima traccia parte Mission statement, potente, urlata, con un accattivante riff di chitarra e la voce distorta. Digital, terzo pezzo, è una power song tipica del genere, come Unfinished, nu-metal vero, potente forte veloce. Imperfect cerca di riprendere Bother, suonata con la chitarra acustica che fa risaltare la voce di Corey, non è speciale ma dimostra un diverso “animo” del gruppo, che si libera di tutte le influenze più pesanti e metallare. Nylon 6/6 dimostra che la vera attitudine dei componenti del gruppo è quella nu-metal, nonostante i tentativi di edulcorare il loro sound. Il cd è chiuso da Threadbare, molto bella, la voce scorre monocorde fino al ritornello, in cui si eleva sulla batteria, fino a quando non parte un riff di chitarra efficace e ritorna la voce di Corey, quando chiede “..so give me a sign…we are on own again”. Pezzo perfetto per chiudere il cd, secondo in bellezza solo a Hesitate, il primo singolo. Trainata da un video efficace in cui, come nel testo, il gruppo è avvolto dalle fiamme, forse quelle stesse fiamme d’eroina e medicinali che hanno spento Paul Gray, il bassista degli Slipknot trovato morto ed alla cui memoria è dedicato questo disco.
Questo album mostra tutte le ambiguità che attraversano i musicisti metal e nu-metal quando provano ad avvicinarsi a sonorità più rock, lasciando perplessi in alcune tracce per arrangiamenti che troppo si discostano dallo stile originario del gruppo, ma nel complesso è godibile e tra i prodotti recenti del genere nu-metal è sicuramente tra i migliori.