Cinema. In Time: e se il tempo fosse davvero denaro?

di Marco Di Maro

In che mondo vivremmo se il tempo fosse l’unica moneta di scambio per sopravvivere? Il regista Andrew Niccol ci mostra un futuro in cui si può vivere in eterno o morire all’istante. (Marco Di Maro)

in-time

Il giovane Will Salas vive in un futuro più o meno lontano dove le persone non muoiono più di vecchiaia, ma arrestano la loro crescita a 25 anni. Da quel momento in poi ogni essere umano ha un anno a disposizione, visibile sul proprio avambraccio, e può utilizzare quel tempo per le proprie necessità. Spese e acquisti di ogni genere, tutto ha un prezzo in termini di tempo, tutto ha un costo che può andare da pochi minuti ad interi anni, mentre il lavoro, lo “scambio”, o anche il furto, permettono di “ricaricarsi” per poter sopravvivere. E se malauguratamente il timer dovesse azzerarsi la morte arriverebbe all’istante.

E così come accade nella realtà anche nella pellicola di Andrew Niccol ci sono i ricchi, i potenti, che possiedono ingenti quantità di tempo e sono quindi in grado di vivere per secoli pur conservando l’aspetto da 25enni, e gli sciagurati che invece vivono alla giornata, lavorando e rubando per poter guadagnare qualche ora.

Will fa parte di questa seconda categoria, vive nel ghetto con sua madre, e cerca di sopravvivere al meglio con il poco tempo a disposizione. Una sera però salva da un aggressione un ricco uomo d’affari, che, stanco e ormai asfissiato dalla sua vita ultracentenaria, regala a Will un intero secolo di tempo, trasferendolo sul suo timer e perdendo immediatamente la vita.

Per Will in quel momento può realizzarsi il sogno di cambiare la propria vita, senza più vivere alla giornata, ma sciaguratamente non riesce a salvare sua madre, il cui timer si azzera appena un attimo prima che lui possa raggiungerla. Da quel momento l’obiettivo del giovane diventerà quello di rapinare tutte le “banche del tempo”, posseduti dagli “immortali”, per donarlo agli sventurati, accompagnato dalla bellissima Sylvia, figlia del ricco Philippe Weis, che si ribella alla vita agiata, ma priva di sentimento, che il padre le ha imposto.

Sì perché di tempo, come spiegato nel film, ce ne sarebbe per tutti. Ma il potere anche in questo caso è in mano a pochi, e il crescente costo della vita imposto dai potenti serve proprio ad evitare che tutti sopravvivano, evitando così il sovraffollamento del pianeta. E così ci viene descritto un mondo di forti disparità, tra chi vive nel lusso più sfrenato, con tempo illimitato a disposizione, e chi guarda in continuazione le poche ore presenti sul proprio timer, con i poliziotti chiamati qui i “guardiani del tempo”, che si accertano che nelle zone più povere non ci siano crescite esponenziali delle quantità di tempo a disposizione.

Una buona prova per Andrew Niccol, autore di successi come “S1m0ne” e sceneggiatore di “The Truman Show”, che attraverso un soggetto originale e una solida realizzazione tecnica esprime nella sua opera il forte bisogno di giustizia dell’individuo e la voglia di rivalsa nei confronti della casta che detiene il potere, ovviando anche ad un cast discreto ma non impeccabile composto da Justin Timberlake, Amanda Seyfried e Olivia Wilde.

Guarda il trailer del film: