Libri. Se una notte d’inverno un viaggiatore, Calvino si fa beffe dei suoi lettori

di Vinicio Marchetti

L’autore da vita a un’opera concepita al di fuori degli schemi letterari. Il risultato è un’autentica opera d’arte. (Vinicio Marchetti)

Se-una-notte-dinverno-un-viaggiatore_fronte È molto difficile descrivere il romanzo “Se una notte d’inverno un viaggiatore” di Italo Calvino. Sarebbe come descrivere la costruzione di un arcano labirinto. Questo libro, di fatto, narra del suo autore e di un ipotetico lettore che, in un tumulto d’inesplicabili incoerenze, o presunte tali, affronta la lettura del nuovo libro di Calvino. Un percorso che conduce, invece, alla scoperta di mille nuovi generi letterari, di sconosciuti universi narrativi.

Calvino mostra le sue carte al lettore e, con sincero genio, gli confida la propria poliedricità letteraria. Un capolavoro assolutamente inimitabile.

Queste sono le parole che l’autore pronunciò in una celeberrima conferenza stampa tenutasi a Buenos Aires:

"E' un romanzo sul piacere di leggere; protagonista è il lettore che per dieci volte comincia a leggere un libro che per vicissitudini estranee alla sua volontà, non riesce a finire. Ho dovuto dunque scrivere l'inizio di dieci romanzi d'autori immaginari; tutti, in qualche modo, diversi da me e diversi tra loro”.

Usando termini strettamente tecnici, Se in una notte d’inverno un viaggiatore è, senza ombra di dubbio, uno dei “metaromanzi” più celebri della nostra letteratura moderna. Questo termine sta a significare un’opera che è una narrazione che s’incarica l’atto stesso del raccontare. Sviluppando, di fatto, un romanzo nel romanzo.

Italo Calvino, spesso e volentieri, ha creato scritti che nascevano da una contorta e meravigliosa genialità. Di queste opere, probabilmente, Se in una notte d’inverno un viaggiatore è il sublime e originalissimo biglietto da visita.