Libri. Il Corvo e tutte le poesie. Meravigliosa antologia delle liriche di Edgar Allan Poe

di Vinicio Marchetti

Un meritato e splendido tributo per l’inimitabile poeta statunitense. (Vinicio Marchetti)

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Tra tutte le liriche dell’autore di Boston, Edgar Allan Poe, “Il Corvo” è sicuramente la più celebre e, probabilmente, la più intima e profondamente raccapricciante. Per celebrare il talento di Poe, la Newton & Compton Editore ha pubblicato un libro intitolato, per l’appunto, “Il Corvo e tutte le poesie”.

 

Oltre al celebre racconto, sono raccolte tutte le poesie più famose del tenebroso scrittore americano.

Ovviamente, sentire i versi di dolore di un uomo, affranto e schiacciato dal dolore della perdita dell’amata Lenore, non sarà mai un gesto naturale e consueto.

Allora, quest'uccello d'ebano, inducendo la mia triste fantasia a sorridere,
con la grave e severa dignità del suo aspetto:
« Sebbene il tuo ciuffo sia tagliato e raso - io dissi - tu non sei certo un vile,
« orrido, torvo e antico corvo errante lontano dalle spiagge della Notte
« dimmi qual è il tuo nome signorile sulle spiagge avernali della Notte! »
Disse il corvo: « Mai più ».

Sublimi e cupi, questi versi disegnano nella mente la perfezione stilistica di Poe. Un talento innato, capace di descrivere la totale e aberrante assenza di emozioni, innaffiando la stessa della passione e dell’oppressione più vorace e lacerante.

Il Corvo non è soltanto una semplice poesia. È l’inizio, furente e grondante di dolore, di uno stile letterario. Esimi critici l’hanno definito “gotico”, io preferirei definirlo debolmente umano. Come il corvo, l’uccello custode del crepuscolo, anche l’uomo trova nel declino del tramonto una piacevole catarsi in cui credere.

E il corvo, non svolazzando mai, ancora si posa, ancora è posato
sul pallido busto di Pallade, sovra la porta della mia stanza,
e i suoi occhi sembrano quelli d'un demonio che sogna;
e la luce della lampada, raggiando su di lui, proietta la sua ombra sul pavimento,
e la mia anima, fuori di quest'ombra che giace ondeggiando sul pavimento,
non si solleverà mai più!

Era ben noto che Edgar Allan Poe, fosse un perfezionista. Uno scrittore che curava e modificava le sue opere con costanza infinita, limite e oltre del patologico. Con questa divina creazione, forse, venne davvero raggiunta la perfezione letteraria.