Esce “Saxo Dream”, album Dance di Stefano Rocco

di Vinicio Marchetti

L’ambiente Dance napoletano accoglie l’uscita di “Saxo Dream”, album di Stefano Rocco, che Servizio Civile Magazine ha intervistato. (Vinicio Marchetti)

saxo_dream Uscito il 7 novembre, dopo un intenso lavoro in studio, un disco di musica Dance che già ha catturato le attenzioni degli esperti del settore: Saxo Dream. I microfoni di ServizioCivileMagazine hanno avuto l’opportunità di intervistare l’autore, Stefano Rocco, nella giornata del lancio dell’album:

Allora, Stefano? Come ci si sente entrare nel panorama musicale moderno?
“È molto emozionante. Non avevo mai visto la musica attraverso quest’ottica. Sto scoprendo una nuova visione internazionale rispetto a come viene intesa la musica Dance in Italia. Una nuova realtà che non avrei mai immaginato. Il disco è già uscito in Oriente, in tutta l’Europa e, a breve, arriveremo anche in America”.

Come è nata questa passione per la musica e, in particolare, per il genere Dance?
“Non riesco neanche più a ricordare la data esatta, a me sembra da sempre. Ho studiato per cinque anni il pianoforte e mi sono specializzato con questo strumento poi, quando avevo 14 anni, ai tempi del mitico Ms Dos, cominciai ad utilizzare un computer 386. Unire le due cose è stata la naturale conseguenza”.

“Saxo Dream” è un’opera solamente tua? Molto spesso i dischi Dance hanno più persone che lavorano alla loro creazione.
“È vero. Molto spesso creare un disco di musica Dance comporta l’utilizzo di un’intera squadra ma, nel mio caso, sono l’unico ideatore. Ho lavorato in completa autonomia alla creazione del disco in tutte le fasi del suo sviluppo. Eccezion fatta per il mio co-producer Andrea Miele. Ma è un progetto del tutto personale”.

Anche se in Italia la musica Dance è un fenomeno di nicchia, la produzione di album come Saxo Dream calamita l’interesse per un settore musicale sempre in fermento.