Il punto di Enrico Tomaselli: Cul de sac

di Enrico Tomaselli

Scrivevo giorni fa che – a mio giudizio – il PD sta sbagliando strategia elettorale. E, apparentemente, sta sbagliando anche nella lettura della situazione politica e sociale del paese. (Enrico Tomaselli)

cul_de_sac Leggo che, secondo il PD, gli attacchi del M5S sono dovuti al ruolo centrale che il il Partito Democratico coprirebbe per la tenuta democratica del paese. Ma questa è, ovviamente, pessima propaganda. Quale che sia l’opinione che si possa avere del MoVimento 5 Stelle, chi crede davvero che si adoperi consapevolmente per distruggere la democrazia? Come non capire che, invece, Grillo attacca il PD perchè punta ai voti di Forza Italia?

É di ieri invece la dichiarazione di Renzi, secondo cui Grillo e Berlusconi sono due facce della stessa medaglia. Anche qui, pessima propaganda. Davvero grossier. Ma se Berlusconi è, ostinatamente, l’interlocutore privilegiato, addirittura sulle riforme costituzionali!

In verità, il PD si è cacciato in una trappola micidiale.

Sull’onda della grande fiducia in sé stesso di Renzi, tutto il PD si è convinto di avere il vento in poppa, di essere in sintonia con il paese. Abbacinato dal proprio nuovo leader, non si è reso conto (o per lo meno, quasi tutto il PD non si è reso conto…) che gran parte di questo favore era ed è dovuto – da un lato – all’effetto trascinante del successo alle primarie e – dall’altro – al sostegno pressocché unanime dei mass-media.

Fondamentalmente, il PD ha confuso la propria base elettorale con il paese. L’elettorato democratico, dopo i numerosi fallimenti della propria classe dirigente, cercava solo qualcuno in grado di ridarle fiducia. Per questo, nel giro di un anno, la sconfitta alle primarie del 2012 si è ribaltata. Ma per il paese è diverso.

La paura generata dall’avanzata dei grillini (soprattuttofuori dal PD…) ha prodotto una accelerazione, portando Renzi alla Presidenza del Consiglio. E portando il PD in uncul de sac.

Perchè Renzi, ed il PD con lui, ha scommesso tutto su se stesso, sulla sua capacità di imprimere una spinta in avanti, di accreditarsi come l’uomo del cambiamento. Ma questo, inevitabilmente e prevedibilmente, significava scommettere su Berlusconi. E non accettare alcunrallentamento. Il cul de sac.

Sempre ieri, in un interessante articolo su Pagina 99 si facevano alcune riflessioni sulla situazione a meno di 30 giorni dal voto per le europee. Rilevando tra l’altro come il PD, persino di fronte ad enormità come quelle contenute nelle ultime uscite di Berlusconi, sia costretto a smorzare i toni. Infatti, “in casa democrat, minoranza e maggioranza interna, fanno gli scongiuri affinché Forza Italia regga in termini di consenso elettorale”. Perchè se, com’è ormai prevedibile, Forza Italia subisce un tracollo elettorale, Renzi perde il suo interlocutore, e salta tutto il tavolo che si è imbandito.

Il PD già da qualche anno ha perso completamente il polso del paese. Ed il 25 maggio rischia di sbatterci su ilgrugno, e di brutto anche.

Di là dal mio personale dissenso politico, rispetto all’idea blairiana di sinistra incarnata e sostenuta da Renzi, ho sempre pensato che fosse un abile comunicatore, ma non un altrettanto abile politico. Ma quando ha ingranato la quarta per prendere il posto di Letta, ho capito che è anche un cavallo di poca corsa. IMHO.

P.S.
Magari mi sbaglio (anzi, quasi quasi spero di sbagliarmi…), ma io scommetterei che il 26 maggio la forbice tra PD e M5S, ben che vada per i democrat, sarà intorno ai due punti.