"Napolitaners", presentato il docufilm di Gianluca Vitiello

di Redazione

Oggi pomeriggio, alle ore 15, Gianluca Vitiello ha incontrato gli studenti della Federico II per una proiezione speciale di “Napolitaners”

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Questo pomeriggio, alle ore 15, è stato proiettato il docufilm “Napolitaners”, prodotto da Dna Lab e distribuito da Paradise Pictures. Il regista Gianluca Vitiello ha incontrato gli studenti della Federico II con il docente di sociologia Lello Savonardo, in collaborazione con l’Osservatorio Territoriale Giovani, nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università napoletana.

Durante la proiezione, sono intervenuti l’assessore ai Giovani del Comune di Napoli, Alessandra Clemente, il musicista Emiliano Pepe ed Enrico Maria Borrelli, Presidente di Amesci e del Forum Nazionale Servizio Civile. Questa sera, alle ore 19.30, il docufilm verrà proiettato in anteprima al Cinema Hart, in via Crispi 33. Sabato 25 e domenica 26 novembre, sarà possibile vederlo al cinema Modernissimo, alle ore 16,30 e 18,30. Quella di Napoli sarà solo la prima tappa di un tour di promozione nelle città che hanno ospitato gli shooting.

Un racconto inedito sulla città di Napoli, attraverso lo sguardo di chi ci è nato e che oggi la vive dal di fuori, lontano migliaia di chilometri da casa, alla ricerca di esperienze e nuovi percorsi di vita. “Napolitaners” è un documentario che nasce dall’amore che lega da sempre Gianluca Vitiello con la sua Napoli, lo stesso amore che lega tanti napoletani che hanno dovuto lasciare la loro città in nome del lavoro, di un sentimento o di una ricerca.

Artista e speaker di radio DeeJay, classe 1976, è “emigrato” a Milano da 11 anni. Ed è proprio dalla capitale lombarda inizia la narrazione che si snoda tra le vie di Berlino, New York, Ibiza, Milano e Tokyo, tra i bar i quartieri e luoghi di lavoro. Una storia d’amore intramontabile sulle proprie origini e la propria terra attraverso ritratti-interviste di ragazzi che vivono all’estero. Un omaggio alla “napoletanità” nel mondo.

Un racconto pop di 80 minuti diviso in 16 capitoli, ognuno dei quali tratta un aspetto della napoletanità e del rapporto speciale tra chi lascia la città e la città stessa. «In ogni città ho intervistato quattro-cinque persone – spiega Vitiello - dai pizzaioli e ristoratori alla fascia di intellettuali e di professionisti, ognuno con il proprio vissuto e il denominatore comune della mancanza profonda del luogo d’origine. Spero di poter tracciare così un quadro e un omaggio della napoletanità nel mondo, con storie di un amore intramontabile nei confronti di Napoli». Una Napoli che non si vede mai tranne che in due graffiti dell’artista Jorit che ritraggono due simboli della città come Maradona e San Gennaro.

Tra i protagonisti del film tra gli altri ci sono Alberto “Polo” Cretara che a New York nel quartiere di China Town ha fondato Radio Nuova York un riferimento per gli italiani che vivono nella Grande Mela, fino ai galleristi Gigiotto del Vecchio e Stefania Palumbo che hanno portato la loro Galleria d'arte Supportico Lopez dal rione Sanità al cuore di Berlino. Ad Ibiza troviamo Alessio Matrone, C.E.O di Optima Italia e oggi proprietario del ristorante stellato “It”, mentre a Tokyo c’è Peppe Errichiello della pizzeria “Napoli sta’ ca”, da 11 anni in Giappone, dove ha fondato il Club Napoli Tokyo.

Milano è il motore del progetto. Lì Gianluca Vitiello ha conosciuto Morris Re fondatore di N.A.M. – Napoletani a Milano -, un gruppo di 4mila persone riuniti nel capoluogo lombardo nel segno della napoletanità, organizzano serate per combattere la nostalgia ed è anche un gruppo di supporto a chi si trasferisce nella capitale lombarda. C'è poi Emiliano Pepe, musicista che inseguendo il sogno della musica da Napoli si è spostato sotto la Madonnina; ora è un vero ambassador della napoletanità, nonché grande tifoso del Napoli. Tony Arca, infine, è nato a Milano da genitori napoletani, canta serenate neomelodiche a Milano e nell’hinterland. Tra le sue attività c’è “Mergellina Bakery” che sforna cornetti e sfogliatelle di notte, vero ritrovo del sabato sera per i napoletani a Milano. «Non si evidenzia solo la necessità di un riscatto – chiarisce il regista - quanto piuttosto il desiderio di poter abbracciare quanto più possibile il luogo delle radici».

Ad arricchire questo viaggio intorno al mondo le musiche di Liberato (“Tu te scurdato e me”), Franco Ricciardi (“Femmena bugiarda”), Gnut (“Passione”), Valerio Jovine feat O'Zulu (“Napulitan”), Emiliano Pepe (“Napoletano”), Tarall & Wine alias Gnut e Dario Sansone (“L'importante è ca staje buono”), Gransta MSV (“O' Pallone”).