Censimento via web gli italiani non rispondono
L’Istat sperimenta una nuova modalità di risposta per accelerare i tempi e risparmiare … ma il test va a vuoto (di Flavia Miccio)
In previsione del censimento generale del 2011, l’Istituto italiano di statistica ha deciso di mettere in atto un progetto-pilota e per la prima volta ha abbandonato, in parte, il tradizionale sistema dei “rilevatori”, cioè intervistatori ingaggiati con un contratto a termine, scegliendo di spedire i questionari via posta a 72 mila nuclei familiari di 31 comuni, da Roma a Genova, da Alba a Scandicci e dando loro l’opportunità di decidere come restituire la risposta: via Internet, grazie a una password contenuta nella lettera di accompagnamento, per posta, con una busta preaffrancata dall'Istat, oppure consegnato direttamente al Comune o ai rilevatori, intervenuti solo in fase di raccolta.
Il dato interessante, emerso dall’indagine, sta proprio nel fatto che solo il 9 per cento delle 61 mila famiglie che hanno risposto all'indagine-pilota ha reinviato il questionario attraverso il computer, cioè meno di una famiglia su dieci ha scelto l’uso del web, deludendo così le aspettative dell’Istat di poter in breve tempo effettuare una misurazione diretta via internet delle famiglie italiane, di dove e come vivono e di quali sono i loro legami. Il 12,6 per cento degli italiani ha preferito infatti portarle il questionario a mano allo sportello del suo Comune, il
Motivo fondamentale della sperimentazione di nuove modalità d’indagine dell’Istituto di statistica è stata la necessità di velocizzare il procedimento di raccolta dati durante i censimenti, ma anche la difficoltà di trovare i circa 590 milioni di euro necessari per raggiungere casa per casa gli oltre 60milioni di italiani previsti per l’indagine. Infatti il risparmio che si otterrebbe attraverso un mezzo di comunicazione veloce ed efficiente quale è da sempre Internet è garantito: basta pensare che negli Usa in questi giorni gli americani stanno ricevendo via mail i questionari da compilare online e il governo ha calcolato che se tutti dovessero utilizzare il sistema via internet per spedire le risposte, si otterrebbe un risparmio pari a circa un miliardo e mezzo di euro.
Ma i rilevatori dell’Istat non si scoraggiano davanti alla scarsa risposta degli italiani alla nuova modalità e traggono le loro conclusioni ottimistiche: a quanto emerso dai dati la percentuale delle risposte non è cambiata, nonostante le domande variassero da 13 a 71, segno che le persone non si lasciano scoraggiare dalla lunghezza e che il censimento è ancora sentito come momento fondamentale della vita pubblica. Inoltre lo scarso uso della rete per le risposte via web è dovuto anche al fatto che in Italia solo il 42% delle famiglie (a fronte di una media europea del 60%) ha la possibilità di collegarsi ad internet e lo fanno in particolare i giovani, che non sono generalmente oggetto di questionario.