Torino: un bonus per i giovani che lasciano la famiglia

di Anna Laudati

Un prestito senza interessi fino a 3.500 euro per pagare i primi mesi di affitto. E' il progetto lanciato dal Comune di Torino, con il sostegno del Ministero della Gioventu', peraiutare i giovani tra i 20 e i 30 anni che lasciano la casa dei genitori per andare a vivere da soli. (Andrea Pellegrino)

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"Casa  -  ciascuno a suo agio" questo è il nome del progetto realizzato con la partnership della Compagnia di San Paolo. "Oggi il mercato della locazione  -  ha dichiarato l’Assessore alle Politiche Giovanili Marta Levi - richiede un impegno economico iniziale difficilmente sostenibile da parte di giovani che entrano nel mondo del lavoro con poche garanzie di continuità e stabilità.” 

Per accedere al fondo non ci sarà alcun vincolo di reddito e la cifra andrà restituita in tre anni. Così il Comune prova a convincere gli under 30, a lasciare la casa dei genitori per andare a vivere in un alloggio in affitto per conto proprio. Un’attenzione, quella per i giovani, che il Comune aveva già dimostrato un anno fa, quando l’amministrazione si era preoccupata di aiutare le giovani coppie in cerca di una casa tutta loro. All’ombra della Mole, infatti, la situazione è preoccupante: ben il 77,5% dei giovani tra i 20 e i 30 anni risulta ancora residente nella casa dai genitori.  

Proprio questa situazione ha spinto l’amministrazione comunale a impegnarsi fattivamente sul tema dando incentivi ai giovani che decidono di fare un passo che, oggi più che mai, sembra azzardato. In tempo di crisi economica, disoccupazione alle stelle e crisi di fiducia, non sarà facile convincere i giovani a lasciarsi alle spalle le sicurezze familiari. Anche considerato questo clima di incertezza il Comune istituirà, a fianco del fondo rotativo, un fondo di garanzia che servirà a corrispondere al proprietario fino a un massimo di nove mesi d'affitto, in caso di morosità del giovane locatario. 

"Dal 7 settembre  -  spiega l'assessore -  i ragazzi che decidono di lasciare l'appartamento dei genitori per andare ad abitare per conto proprio potranno contare sul Comune. Basterà presentare domanda nei nostri uffici per ottenere un prestito fino a un massimo di 3.500 euro. Certo, la somma andrà restituita, ma i giovani avranno tempo tre anni e non è previsto alcun interesse".

A quanti criticano la decisione di non inserire alcun requisito legato al reddito, consentendo così ai “figli di papà” di chiedere il supporto economico del Comune, l’assessore risponde: “Il problema dell'autonomia abitativa riguarda i giovani a prescindere dalle condizioni sociali ed economiche. L'elemento essenziale – continua Levi - non è quindi il reddito dei ragazzi, che non viene richiesto, ma la volontà di assumersi le responsabilità di una vita in autonomia".

Pochi i requisiti richiesti dal Comune per concedere l’aiuto. Oltre l’età (tra i 20 ed i 30 anni) occorre essere residente a Torino da almeno un anno e consegnare, una volta registrato, il contratto di affitto. Inoltre, i giovani che vorranno chiedere il contributo, dovranno cambiare la residenza anagrafica nel nuovo alloggio e impegnarsi a restituire il prestito. Il bonus dovrà essere usato per coprire le spese legate all'affitto di un appartamento. 

La ricetta anti-bamboccioni e' stata selezionata e finanziata dal Ministero della Gioventù come il miglior progetto a livello nazionale "per incrementare la disponibilità di alloggi da destinare in locazione ai giovani nelle città metropolitane e sostenere la fase di avviamento dei percorsi di autonomia abitativa", tra i 14 presentati. Il Ministero ha finanziato il progetto con oltre un milione di euro mentre il Comune ha destinato altri 150 mila euro.