Made Expo: tecnologia e giovani a confronto

di Anna Laudati

Dal 4 al 7 febbraio 2009 si è svolto il “Made expo” di Milano, la rassegna internazionale dedicata all’architettura e all’ edilizia; con oltre 100mila metri quadrati di esposizione, più di 170 mila visitatori e 1.739  aziende partecipanti (di Bruna Caiazzo)

made20expo.jpgArrivata alla seconda edizione milanese, la fiera ideata da Made Eventi Srl e Federlegno-Arredo, è stata improntata su cinque temi principali: innovazione, tecnologia, design, sostenibilità e sicurezza. Il tutto in quattro giorni di manifestazione, durante i quali il polo fieristico ha esibito  un vero e proprio “laboratorio di idee”, allo scopo di aprirsi ai mercati internazionali ma soprattutto di trovare le più innovative soluzioni ai problemi a cui sono soggette le nostre aree metropolitane.

Si è partiti  proprio dalla città di Milano, perchè oggi essa ricopre un ruolo di primaria importanza nel panorama mondiale dell’architettura e nell’immediato futuro potrà contare su infrastrutture all’avanguardia.. Grande attenzione quindi al design e alla cultura del progetto i quali hanno fatto da filo conduttore all’intera filiera.  Ma c’è qualcosa di più. Made expo ha preso in considerazione ancora una volta i giovani progettisti. Federlegno-Arredo,  con la collaborazione della regione Lombardia e del Politecnico di Milano, ha bandito un concorso dal nome “instanthouse” rivolto a tutti i laureati italiani e stranieri appartenenti alle facoltà di architettura e ingegneria.L’oggetto del bando era la costruzione di una struttura abitativa ideata per ospitare i giovani durante l’Expo 2015; il tutto pensato e creato con materiali innovativi e compatibili con l’ambiente rispettando i canoni che sono alla base dell’ “ecologia sensibile”. 

 

Questa iniziativa ha stimolato la fantasia ma soprattutto l’intelletto dei giovani, in più ha dato loro la possibilità di riflettere in maniera approfondita sul significato di natura e sulla loro percezione da parte dell’individuo. Fra i 74 progetti giunti da tutto il mondo, il concorso è stato vinto da un gruppo di studenti della facoltà di Bologna.I

 

l loro prototipo raffigura una casa fatta interamente di materiale da riciclo, legno e cartone che articola volumi aperti e chiusi all’interno di uno spazio urbano metropolitano, incastrando perfettamente il binomio natura-uomo. Questo non è altro che un esempio di come i giovani non sono solo”cervelli in fuga”, ma se ben stimolati, possono rappresentare un valido investimento per il nostro futuro.