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L'idea parte da un gruppo di giovani ricercatori di Adapt, il centro studi Marco Biagi, che, considerate le  statistiche poco incoraggianti relative alla disoccupazione giovanile (38,1%, Istat 2015), ha deciso di importare la figura del mentore dall'estero: una piattaforma che mette in collegamento i giovani in cerca di lavoro e potenziali mentor dal profilo professionale elevato, come top manager e imprenditori.

Responsabili dell'iniziativa sono Giulia Rosolen e Dario Pandolfo, che, analizzando la transizione dei giovani, dall'essere disoccupati all'impegnarsi attivamente in un percorso lavorativo, si sono resi conto di quanto sia importante avere una guida solida, una persona di riferimento, anche solo per scrivere un curriculum o gestire un colloquio di lavoro.

Il nome scelto - mentee - è quello che negli Stati Uniti viene dato alle persone che crescono seguendo la guida del loro mentore. Nasce proprio dalla volontà di mettere al centro i giovani e il loro bisogno di essere accompagnati e guidati nel mercato del lavoro. Ma come funziona concretamente? I giovani si iscrivono alla piattaforma e attendono di essere abbinati a professionisti o imprenditori che hanno dato la disponibilità a svolgere la funzione di guida.

La figura del "mentor" deve essere rappresentata da senior che hanno una spiccata attitudine a comunicare ai più giovani le proprie esperienze professionali. A pochi giorni dalla partenza Mentee ha già al suo attivo una cinquantina di ragazzi e 30 senior che hanno dato disponibilità a fare il mentore.

Nell'impostazione messa a punto dagli ideatori dell'iniziativa, le imprese - al momento sono registrate 250 aziende - proporranno tirocini e apprendistato per agevolare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, eliminando l’intermediazione delle strutture pubbliche.