Erasmus plus compie un anno. Forte la partecipazione dei giovani italiani

di Ciro Antignani

Il programma europeo per i giovani compie un anno. (Ciro Antignani)

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Erasmus Plus, è il programma - valido dal 2014 al 2020 - dedicato all’istruzione, alla formazione, alla gioventù e allo sport, aperto a tutti i cittadini europei: contenitore di tutti quelli che sono i piani di apprendimento e mobilità offerti dall’UE, che si sono raccolti sotto un unico nome.

 

Da un primo bilancio presentato in commissione sul programma Erasmus Plus, è emersa un’ottima performance dell’Italia che ha beneficiato maggiormente dei finanziamenti. Attraverso Erasmus plus, infatti - che si rivolge non solo a studenti (con età compresa tra i 16 e i 30 anni), ma anche a personale della scuola, insegnanti, educatori, ricercatori, giovani lavoratori e a volontari - l’Italia ha realizzato 118 progetti con il coinvolgimento di 791 organizzazioni e l’utilizzo di un budget destinato a questo tipo di attività di oltre 30 milioni di euro.

Come informa la Commissione Ue, il budget delle borse di studio in Italia, è stato di 92,8 milioni, per circa 58mila partecipanti. In questo caso, lo “stivale” è stato secondo - nell’ambito delle candidature presentate - solo alla Turchia. Nell'anno scolastico 2013-14, sono oltre 26,331 gli studenti italiani che si sono recati all’estero per studiare (le destinazioni più scelte dagli studenti italiani sono Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Portogallo), mentre le nostre università hanno accolto nello stesso periodo 20,204 giovani (gli universitari arrivano soprattutto da Spagna, Francia, Germania, Turchia e Polonia). Le prime cinque istituzioni ad aver inviato propri studenti all'estero sono l'Università di Bologna Alma Mater Studiorum, quella di Padova, la Sapienza di Roma, quella di Torino e Milano.

"Gli importanti risultati raggiunti dall'Italia fanno emergere un dato importante: la grande vitalità e voglia di mettersi in gioco delle nuove generazioni” - commenta così le cifre di Erasmus Plus, Giacomo D'Arrigo, Direttore Generale dell'Agenzia Nazionale. “Un numero sempre crescente di giovani è infatti consapevole di quanto le esperienze di mobilità e di educazione non formale ed informale siano fondamentali per rendersi sempre più spendibili nel mercato del lavoro”.

"Il numero impressionante dei partecipanti” - spiega l'ungherese Tibor Navracsics, Commissario alla Cultura e ai Giovani – “è la prova che questo programma sta facendo la differenza nella lotta per migliorare le prospettive occupazionali dei giovani. Sta contribuendo ad acquisire nuove competenze ed esperienze e sostenere la modernizzazione dei sistemi di istruzione, formazione e gioventù in Europa".