Nasce PowerU Digital, la piattaforma online per sviluppare le “core competence” dei giovani

di Redazione

Si chiama PowerU Digital, il progetto della Fondazione Human Age Institute di ManpowerGroup che intende sviluppare la cultura digitale dei giovani ed agevolarli all'ingresso nel mondo del lavoro

powerU

Presentato a Milano a metà dello scorso novembre, il progetto vede coinvolti attivamente la Fondazione Human Age Institute di ManpowerGroup (multinazionale attiva nel campo delle soluzioni avanzate per la gestione della workforce), che ha dato vita all'iniziativa, Deloitte e Intesa Sanpaolo, i primi partner ad impegnarsi per facilitare agli studenti universitari l'ingresso nel mondo del lavoro in un'ottica di reverse mentoring, e infine Confindustria Digitale e il Ministero dell'Istruzione, in veste di patrocinatori.

Il fine dell’iniziativa è dare precise risposte all'attuale situazione del mercato del lavoro e dello skill shortage in Europa, sviluppando la cultura digitale dei giovani. Che si tratti di un progetto ambizioso lo conferma l'obiettivo della neonata piattaforma online, e cioè quello di formare oltre sei milioni di “nuovi worker” in 16 diversi Paesi entro il 2020, offrendo loro l'opportunità di migliorarsi e di competere con gli altri talenti europei.

PowerU Digital andrà a certificare le competenze digitali dei migliori candidati delle principali scuole e università di Italia, Spagna, Portogallo, Israele, Austria, Svizzera, Grecia, Turchia, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Ungheria. Tre i pilastri su cui poggia il progetto: un portale web che ospiterà i contenuti di e-learning (in lingua inglese) focalizzandosi sulle otto competenze chiave delineate dalla Commissione Europea in materia di apprendimento permanente, competenze per cui le cosiddette “soft skill” e le conoscenze in ambito digitale giocano un ruolo sempre più centrale; un percorso “open badge” che consentirà a ciascuno dei partecipanti di condividere le certificazioni maturate tanto in Rete quanto sui propri profili social e sul proprio curriculum digitale; la creazione di una “faculty” internazionale di “junior digital mentors” che raggrupperà i migliori talenti e offrirà loro la possibilità di fare esperienze professionali in aziende di tutta Europa.

“Si tratta - afferma Stefano Scabbio, Presidente per l'Area Mediterranea e l'Europa Orientale di ManpowerGroup - di un progetto di grande interesse anche per il mondo delle aziende: diverse importanti realtà hanno già aderito, spinte dal desiderio di essere parte attiva nella diffusione di competenze evolute tra le nuove generazioni e anche per questo motivo abbiamo strutturato PowerU Digital in base a caratteristiche innovative, quali la gamification dell'esperienza formativa oppure l'accesso a programmi di reverse mentoring in azienda. Da un lato la certificazione di avvenuta acquisizione di una competenza diventa immediatamente un credito in più per i giovani studenti, dall'altro il completamento dell'intero percorso permette ai giovani più meritevoli di inserirsi in qualità di formatori in un'organizzazione aziendale”.

Anche Oscar Pasquali, Capo della Segreteria Tecnica del Miur, ha tessuto le lodi del progetto sottolineandone le peculiarità “in linea con i progetti di formazione e incentivazione del talento del Ministero - in fatto di strumento pensato - per ingaggiare le nuove generazioni sulle competenze chiave per il futuro e per incidere in modo significativo sulla filiera della conoscenza, in modo coerente con il percorso di diffusione del digitale nel sistema industriale italiano. Ci troviamo davanti ad un salto quantico e a un enorme cambiamento di mentalità: dopo le prime tre rivoluzioni industriali, concentrate sugli aspetti produttivi, la nostra società sta ora fronteggiando l'impatto che Internet e le nuove tecnologie hanno sul modo di produrre ed offrire servizi. Servono quindi competenze nuove, adeguata preparazione, passi avanti nella ricerca universitaria, perché sono questi i fattori abilitanti essenziali per governare questi processi e favorire l'occupazione”.

 

 

Fonte: Il Sole 24ore