RiCalabria, presentato il progetto per il futuro della Regione

di Redazione

L’iniziativa mira alla creazione di un nuovo modello di governance, attraverso metodologie che mettano in campo il confronto creativo e la democrazia partecipativa

ricalabria

Sabato 27 aprile, presso il Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro, si è tenuto l’evento di lancio di “riCalabria”, il progetto promosso dal Gruppo Cooperativo Goel e dalla Comunità Progetto Sud. Il Presidente di Comunità Progetto Sud Don Giacomo Panizza e il Presidente di Goel Vincenzo Linarello, hanno descritto l’iniziativa ed i presupposti dai quali è partita. Hanno aperto il dibattito, moderato dalla giornalista Rai Paola Cacianti, l’attore e regista Pierfrancesco Diliberto (in arte Pif) e Monsignor Francesco Oliva, delegato della Conferenza Episcopale Calabra per la Pastorale per i Problemi Sociali e il Lavoro.

«Attraverso il progetto riCalabria abbiamo pensato di promuovere l’utilizzo di metodologie che mettano in campo il confronto creativo e la cosiddetta democrazia partecipativa» ha dichiarato don Giacomo Panizza. «Un buon governo del territorio, che riconosca e rispetti la sovranità della società civile, si fonda e si costruisce su un patto di sussidiarietà che non si esaurisce con le elezioni. Abbiamo il diritto di voltare pagina attraverso un nuovo modello di governance in cui la società civile non venga ostacolata, ma abbia un ruolo attivo nell’elaborazione di progetti e di percorsi di cambiamento e nell’attuazione degli stessi».

“Il grande equivoco sulla democrazia è pensare che basti il voto libero e il suffragio universale perché essa sia compiuta, con il voto che diventa una delega in bianco di sovranità, indiscutibile fino alle successive consultazioni elettorali. Non è così.” ha spiegato Linarello “Perché la democrazia sia effettiva serve anche l’equità sociale ed economica nonché la partecipazione attiva della società civile al governo dei territori e alla soluzione dei problemi”.

Con l’avvio di riCalabria saranno poste ai cittadini dell’intera regione tre domande, attraverso incontri partecipati:

1) Cosa vuoi cambiare in Calabria?

2) Quali proposte di cambiamento pensi siano praticabili?

3) Cosa sei disposto a fare per la loro attuazione?

«È come se si formasse un organismo nuovo da gruppi di cellule» sostiene la giornalista Paola Cacianti. «Il progetto riCalabria è un coordinamento di realtà che mette insieme tante energie diverse, un progetto di crescita che crea identità condivisa, in cui il fattore umano diventa causa di cambiamento sociale, politico-economico, culturale».

Per Pif “il recinto dell’antimafia in genere fa comodo, è arrivato il momento di diventare noi stessi i leader dell’antimafia e non delegare l’impegno, 30 anni fa chi pensava che si potesse cambiare la Sicilia? Eppure è successo. Ed un’antimafia così costruttiva e concreta in Sicilia non l’ho mai vista».

Nel suo intervento, Monsignor Francesco Oliva si è soffermato sulla necessità di diventare protagonisti del proprio futuro senza attendere risposte dall’alto: «Dietro il cancro della criminalità organizzata ci sono tante ferite, fragilità e povertà, occorre partire da quelle per dare risposte concrete senza equivoci. La Chiesa può fare molto, rimanendo fedele al messaggio evangelico e abitando i problemi della gente».

Durante l’incontro sono intervenute anche Marianella Sclavi, una delle maggiori esperte italiane di processi di democrazia partecipativa, e Stefania Mancini, consigliere delegato della Fondazione Charlemagne onlus che ha sostenuto il progetto. L’iniziativa è supportata inoltre dall’agenzia di comunicazione italiana Message Group.

Per gli aggiornamenti in tempo reale sulle date degli eventi ed il programma delle iniziative che saranno intraprese, consultare il sito ufficiale di riCalabria o la pagina Facebook.

(Fonte: Vita.it)