La lotta alla criminalità. Conferenza internazionale a Roma
Cooperazione fra Italia, paesi centroamericani e Messico in materia di giustizia e sicurezza (di Andrea Pellegrino)
Si è tenuta lo scorso 25 marzo a Roma la conferenza “Lotta alla criminalità, il modello italiano” sulla cooperazione in materia di sicurezza e giustizia tra Italia, Messico e paesi centroamericani. Durante i lavori si è cercato di contribuire all’individuazione, da parte dei responsabili politico-istituzionali dei paesi centroamericani e messicani, di una nuova via da seguire per contrastare efficacemente le organizzazioni criminali partendo dall’esperienza italiana.
Per presentare i dati e le pratiche italiane, hanno partecipato ai lavori per l’Italia i Ministri degli Affari Esteri Frattini e dell’Interno Maroni. Traffico di esseri umani, narcotraffico, traffico di animali e reati ambientali sono solo alcuni dei settori in cui le organizzazioni criminali di tutto il mondo stringono importanti “accordi di collaborazione”. La conferenza rappresenta un importante tassello nella lotta al crimine organizzato da parte dei paesi che hanno partecipato ai lavori di Roma considerando che solo attraverso una efficace strategia transazionale di contrasto è possibile mettere in crisi il sistema criminale che oramai agisce su scala mondiale. Dalla riunione è emerso un ampio sostegno al consolidamento del multilateralismo, alla difesa della pace e della sicurezza internazionale nelle sue diverse manifestazioni, alla promozione dello sviluppo e della giustizia sociale. Durante i lavori sono state inoltre condivise importanti sinergie che potranno essere realizzate nei principali organismi internazionali quali, ad esempio, l’Ufficio dell’ONU contro droga e crimine (UNODC).
L’incontro è stato l’occasione utile per confermare il profondo interesse di tutti i paesi partecipanti a rafforzare i reciproci rapporti di amicizia e cooperazione. Una importante collaborazione avverrà sui temi dello stato di diritto, alla sicurezza democratica, alla lotta al narcotraffico, al riciclaggio, alla formazione dei giudici e delle forze di polizia, alla lotta alla mafia e a una più ampia collaborazione su temi relativi alla sicurezza dei cittadini. Durante i lavori è stato inoltre ricordato il settantesimo anniversario della nascita del giudice Giovanni Falcone, assassinato dalla mafia nel 1992, il cui approccio mirato alle questioni finanziarie nella lotta alla criminalità organizzata ha ispirato i principi e le metodologie della Convenzione delle Nazioni Unite contro il Crimine organizzato transazionale (
Particolare attenzione è stata data all’aggressione dei patrimoni illeciti, che costituisce la nuova frontiera della lotta globale al crimine ed su cui, anche in Italia, si sta riflettendo ed operando molto. L’Italia sta sostenendo gli sforzi dei paesi della regione centroamericana volti a migliorare il livello di capacità operativa e il grado di specializzazione delle Forze di Polizia per non concedere alcuno spazio di manovra alla criminalità. In quest’ottica è stato aperto l’Ufficio dell’Esperto antidroga presso l’Ambasciata d’Italia a Città del Messico con competenza anche sull’area centroamericana. Inoltre l’Italia si è dimostrata disponibile a sviluppare a favore dei paesi centroamericani articolati programmi di formazione per le forze di polizia nei vari campi del contrasto al crimine organizzato transnazionale e, in particolare, nel settore dell’antidroga. I lavori della conferenza si sono chiusi, registrando l’ampia soddisfazione delle delegazioni internazionali presenti sui risultati prodotti, con la volontà di organizzare incontri periodici a livello tecnico per garantire il monitoraggio delle nuove forme di cooperazione promosse tra i paesi.