Sempre più giovani disoccupati. L'Italia peggiora la media europea
I preoccupanti dati emergono da un’indagine presentata oggi dall’Istat sul numero degli occupati e dei disoccupati. E’ stato stimato dall’importante istituto di statistica che nel solo mese di marzo il numero di giovani disoccupati tra i 15 ed i 24 anni è cresciuto di quasi un punto percentuale toccando quota 28.2%. Un dato ancora più allarmante se si considerano i dati macroregionali.
Infatti se nel corso del 2009 le regioni del nord registravano una disoccupazione giovanile in aumento ma sempre al di sotto il 20%, in dato relativo al Sud è decisamente preoccupante e disegna una realtà fortemente variegata. Dall’indagine emerge anche che il tasso di disoccupazione dei giovani italiani è superiore di quasi 8 punti percentuali rispetto a quello registrato sui giovani dell’area euro (20.6%) E se i giovani se la passano male, le notizie non migliorano per i lavoratori “adulti”. Nel solo mese di marzo sono stati complessivamente persi 395mila posti di lavoro. I “nuovi” disoccupati sono prevalentemente uomini (294mila) che, insieme alle 101mila donne rimaste senza lavoro, mantengono stabile il tasso complessivo di disoccupazione (fermo a 8.5%). Un lievissimo calo, rispetto a gennaio, viene registrato nel fronte occupati (-0.1%) che in Italia sono 22.806.000 unità e che portano il tasso di occupazione al 56,8%. Oltre i 2milioni le persone in cerca di occupazione, in crescita dello 0.2% (4mila persone) rispetto al mese precedente e del 16.2% (297mila persone) rispetto a febbraio 2009. Aumenta di 13mila unità anche il numero di inattivi di età compresa tra i 15 ed i 64 anni che sfiora quota 15milioni.
A pochi giorni dalle elezioni regionali e nonostante i dati allarmanti, la politica italiana continua ad impegnarsi anima e corpo sull’emergenza del paese: decidere chi abbia vinto e chi abbia perso l’ultima tornata elettorale. Quel che è certo è che, al netto di qualche rarissima eccezione, nei programmi elettorali dei candidati era assente il tema del lavoro e delle nuove generazioni. Insomma, per aggiornare una celebre affermazione del pensatore europeo Joseph de Maistre : “Ogni nazione ha il governo (e la classe politica) che si merita”.