Argentina: al via ai matrimoni tra persone dello stesso sesso

di Anna Laudati

L'Argentina è diventata il primo paese dell'America latina ad autorizzare le nozze gay, ed il decimo al mondo dopo Olanda, Belgio, Spagna, Canada, Sud Africa, Norvegia, Svezia, Portogallo e Islanda. (Andrea Pellegrino)

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In Argentina il Senato, in diretta tv, ha approvato stanotte la legge che autorizza le unioni tra persone dello stesso sesso. La decisione è stata preceduta da manifestazioni e incidenti davanti al Parlamento dove, convocate da organizzazioni cattoliche, oltre 60mila persone si sono radunate per opporsi all'iniziativa. Davanti alla sede del Congresso ci sono stati scontri e sono volati insulti tra i gruppi a favore e quelli contrari. Insomma un voto storico, tanto più significativo se si considera che circa il 90% della popolazione argentina è cattolica e che, sulla questione, lo scontro politico ha coinvolto larga parte della società civile. 

La questione in Argentina era dibattuta da tempo. Già nel dicembre 2002, la città di Buenos Aires aveva approvato una normativa che consentiva il riconoscimento delle coppie di fatto gay, senza però prevedere un'equiparazione al matrimonio. Le organizzazioni di omosessuali hanno però continuano a premere per arrivare a questo obiettivo. 

Il nuovo provvedimento modifica il codice civile inserendo il termine “i contraenti” al posto della formula "marito e moglie". Inoltre, in forza del provvedimento legislativo appena approvato, le coppie gay sposate potranno adottare bambini ed avere accesso a sicurezza sociale e congedo famigliare. 

"Si tratta - ha detto Miguel Angel Picheto, dirigente del Frente para la Victoria, l'alleanza di partiti che ha sostenuto prima l'ex presidente Nestor Kirchner, poi l'elezione di sua moglie Cristina Fernandez - di un passo significativo nel cammino dell’uguaglianza, a compimento della Costituzione. Si tratta di un dibattito sulle minoranze, sulla libertà della persona di scegliere la sua condizione sessuale ed è molto legato alla libertà di espressione". Fuori dalle porte del Parlamento, organizzazioni di omosessuali hanno festeggiato cantando "olè, olè, olè', siamo oggi giorno più omosessuali". 

Il voto al Senato è stato preceduto da incidenti e tensioni davanti al Parlamento dove è dovuta intervenire la polizia. Il disegno di legge, sostenuto della presidente Cristina Fernandez de Kirchner, è stato approvato con 33 voti a favore e 27 contrari dopo più di 15 ore di dibattito in aula. Attualmente le nozze gay sono possibili solo in alcuni municipi, tra cui quello di Buenos Aires, pur se la decina di coppie che si sono già sposate hanno dovuto far fronte a vari ricorsi giudiziari, presentati da organizzazioni cattoliche. 

"E' un giorno storico", ha detto il capogruppo del partito che sostiene il governo, Miguel Pichetto, ricordando che il dibattito è stato messo in calendario per il 14 luglio, giorno di commemorazione della Rivoluzione francese. "E' la prima volta che si vota per una legge a favore delle minoranze", ha aggiunto. "La società argentina è cambiata: ci sono dei nuovi modelli famigliari, ha detto il capogruppo al Senato dei radicali all'opposizione, Gerardo Morales, spiegando come questa legge sia pensata per tutelare i diritti delle minoranze.