"Comitati del sì: Perchè no?"

di Katia Tulipano

E’ Barbara Gallo, presidente degli industriali piemontesi under 40, dal palco della convention annuale dei giovani industriali tenutasi a Capri nei giorni scorsi a lanciare, inconsapevolmente, una new age del pensare positivo, proponendo l’idea della costituzione dei cosiddetti “Comitati del Si”. La proposta è piaciuta a Stefano Caldoro, giovane presidente della Regione Campania che ha lanciato un appello alla classe dirigente! Immediate le risposte! L'associazione "Napoli Buona" ha acconto l'invito dicendo si. Anche SCMagazine dice Sì!  (Katia Tulipano)

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La giovane imprenditrice piemontese, dopo aver riportato all’attenzione dei più l’immobilismo e l’atteggiamento di negazione della società civile, errore perpetrato negli ultimi anni e che si va ad aggiungere a quello della politica che ormai si muove a rallentatore e sembra aver rinunciato al suo ruolo, ha lanciato una provocazione forte. “Nel mondo che esiste fuori dai palazzi delle istituzioni” sottolinea la Gallo “imperversano i comitati del no che bloccano ogni cosa. Perché non costituire i comitati del si?”

Un’idea all’apparenza semplice, banale, ma dalla forte carica rivoluzionaria. Quello che si auspica, infatti, non è un sì generico e generalizzato a tutto ciò che viene proposto e propinato dalla classe politica, ma un “Comitato del Sì” inteso come processo di conoscenza. “E’ importante che i cittadini capiscano molto più di quanto accade loro intorno perché la politica deve sì proporre, ma la cittadinanza deve essere consapevole e responsabile ” ha sottolineato la giovane imprenditrice. In questo scenario, ha spiegato la presidentessa, i “comitati del si si porrebbero come il luogo della sintesi e delle proposte e della cittadinanza attiva; dove ci siano i tecnici che propongono l’opera ed i cittadini, per discutere dell’impatto sul territorio della stessa”.

Un luogo in cui possa innescarsi una virtuosa osmosi di conoscenze tra la società civile, le forze politiche ed il mondo delle professioni ai fini di una responsabilizzazione di tutte le parti sociali nell’assunzione di decisioni che portino al cambiamento. Dinanzi a qualsiasi problematica “non c’è la soluzione che piace a tutti, ma una larga maggioranza di persone che riesce a convincere l’altra” è questo che vogliono essere i comitati del si per Barbara Gallo, un paradigma da declinare a qualsiasi tema cruciale, ed i primi a sperimentarli dovrebbero essere proprio i cittadini del vesuviano assillati dal problema dei rifiuti.

L’eco di questa idea non ha tardato a risuonare.

Il primo a raccogliere la provocazione lanciata a Capri dalla giovane imprenditrice è stato il Governatore della Campania, Stefano Caldoro che, attraverso il quotidiano Il Mattino, ha lanciato un appello alla classe dirigente, invocando l’impegno ad un cambio di mentalità. “Non si può dire soltanto no su temi cruciali come rifiuti, sanità ed infrastrutture, basta con questi atteggiamenti negativi, lavoriamo per la costituzione dei comitati del si. La questione rifiuti è emblematica in tal senso: è necessario superare la fase emergenziale e concentrarsi sui progetti virtuosi e costruire un sistema che funzioni e incrementare la raccolta differenziata, ma se si dice sempre no i rifiuti resteranno in strada!”. Tutto ciò passa necessariamente attraverso un approccio culturale diverso: un “pensare positivo” conditio sine qua non di un consenso della società civile al rinnovamento, consenso informato, però, che muova da un sostrato di conoscenze, trasferite attraverso processi comprensibili e trasparenti, da chi è depositario delle stesse.

Non si è fatta attendere l’adesione di “Napoli Buona”, un’associazione di imprenditori e professionisti nata con l’intento di mobilitare la società civile per favorire lo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio, all’appello lanciato dal governatore Caldoro. “La società civile napoletana esprime già oggi eccellenze in ogni campo ed è necessario che metta le proprie competenze a disposizione di chi la governa.” E’ quanto dichiara Enrico Maria Borrelli, giovane imprenditore e presidente di “Napoli Buona”. “Sono convinto che l’inizio della fine di questa insostenibile situazione di empasse, sociale ed economica, dei nostri territori si avrà quando la società civile, i cittadini tutti, prenderanno coscienza e responsabilità del loro ruolo”, continua il Presidente Borrelli.  

Ponendosi in questa prospettiva Napoli Buona ha raccolto l’invito del governatore Caldoro alla costituzione dei comitati del si, rilanciandogli un invito per un incontro con tutti gli imprenditori ed i professionisti che fanno di questa associazione un esempio antesignano di mobilitazione della società civile. Se quello che il presidente della Regione Campania auspica è un Sì, allora: perché no!?!

(foto: ilsussidiario.net)