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Il progetto, ideato dall’associazione Filo d’Argento Auser di Benevento in collaborazione con Amesci, coinvolge circa 1.500 studenti e cinque istituti scolarstici. (Anna Laudati)

Per tutto il mese di novembre e fino a dicembre gli studenti delle I e II classi di cinque istituti di secondo grado del beneventano prenderanno parte al progetto realizzato con fondi protocollo d’intesa fondazioni bancarie e volontariato denominato Legal-mente: giovani a scuola di legalità. Il progetto, ideato dall’associazione Filo d’Argento Auser di Benevento in collaborazione con Amesci – associazione di promozione sociale – intende promuovere nelle scuole la diffusione di una cultura della legalità a partire dalla percezione e dalla reale conoscenza che gli studenti hanno del fenomeno delle mafie.

“Proprio in questi giorni – afferma la coordinatrice Ilaria Ascione –  circa 1.500 studenti sono impegnati nella compilazione di un questionario anticamorra che ci permetterà non soltanto di capire cosa pensano i giovani del fenomeno delle mafie ma anche di programmare giornate di sensibilizzazione e attività didattiche in sintonia con i reali bisogni dei ragazzi.

Questo ci permetterà di valorizzare e rafforzare il ruolo educativo della scuola che oggi più che mai assume aspetti di particolare coinvolgimento e va concretizzato in un rafforzamento dell’educazione alla legalità in sinergia con tutti gli attori del territorio: dalle istituzioni alle famiglie alle tante associazioni di volontariato, e più in generale del terzo settore, impegnate ogni giorno a diffondere una cultura della legalità e un’ordinata e pacifica convivenza civile”.

Sono 5 gli Istituti del che hanno aderito al progetto: il Liceo Classico P. Giannone, l’Istituto Superiore Alberti, il Tecnico Industriale Lucarelli, il Liceo Artistico Statale e l’Istituto Alberghiero Le Streghe. “Per il mese di dicembre – continua Marcello Di Pinto, neo presidente Auser Benevento - è prevista l’organizzazione di un convegno tematico cui saranno chiamati a partecipare tutti gli attori della filiera della legalità: dalle istituzioni ai centri di aggregazione giovanili presenti sul territorio.

Per quell’occasione saranno presentati anche i risultati del questionario che ci daranno un’analisi qualitativa oltre che quantitativa della percezione che i giovani studenti hanno dei fenomeni malavitosi e gli stessi studenti saranno invitati a dialogare direttamente con le istituzioni di modo da favorire la loro partecipazione attiva alla vita sociale del territorio”.