Erasmus: sempre più giovani aspirano a diventare cittadini del mondo

di Alessandra Campanari

Secondo i dati stilati dalla Commissione Europea, più di 213.000 studenti nell’anno accademico 2009-10 hanno usufruito di Borse erasmus per seguire corsi di studio e formazione all’estero, con un aumento record del 7.4% rispetto all'anno precedente. (Alessandra Campanari)

Erasmus Bruxelles: Nato nel 1987, il progetto Erasmus, acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students, è il programma di scambio universitario più popolare al mondo e, sulla base delle tendenze attuali, entro il 2012-13 raggiungerà probabilmente l’obiettivo auspicato dall’UE di tre milioni di studenti.

Il nome del programma deriva dal celebre umanista e teologo olandese Erasmo da Rotterdam (XV secolo)che insegnò in varie università europee e viaggiò diversi anni per comprendere le differenti culture.

L’obiettivo base del progetto è di migliorare la qualità e aumentare il volume della mobilità di studenti e personale docente in tutta Europa. In termini meno tecnici, si tratta di un’esperienza di vita significativa per la propria crescita personale che consente di avvicinarsi a metodi di studio differenti e di affrontare con più maturità il mondo del lavoro, aumentando le proprie capacità di adattamento e sviluppo delle competenze e la curiosità verso tutto ciò che è nuovo; è in più un valore aggiunto al proprio curriculum vitae e soprattutto al proprio bagaglio linguistico.

Secondo i dati analizzati da Alma Laurea, però, ancora troppo pochi sono gli italiani coinvolti dal fenomeno degli studi all’estero. O meglio, i giovani italiani sono più che invogliati a varcare i confini, ma negli ultimi tempi le cose sembrano un po' cambiate. Tre le maggiori motivazioni:

1) La riforma universitaria, che nella formula del “3+2” ha reso meno sostenibile la possibilità di inserire cinque o sei mesi fuori dai confini nazionali.

2) Essendo cresciuta la percezione della precarietà del lavoro, è aumentata anche la paura del tempo. L’ansia di non trovare un impiego rende più difficile la scelta quasi inevitabile di posticipare la laurea (e ipoteticamente anche l’eventuale futuro lavoro) per usufruire di un'esperienza all'estero durante il percorso accademico.

3) Molti studenti rinunciano all'ambizione di seguire corsi di studio o di formazione all'estero per motivi finanziari. Il 33% degli studenti che desiderano studiare fuori non può permetterselo e quasi i due terzi (63%) di quelli che lo fanno devono ricorrere a finanziamenti o risparmi privati.

Questi dati sono indicativi, sia perché contribuiscono a concentrare l’attenzione sulla necessità di rafforzare i contributi finanziari ai fini di raggiungere un eccellente rapporto in termini di costi e benefici sia perché rivelano la serietà con cui i ragazzi affrontano il discorso erasmus.

"Erasmus” è una parola che racchiude in sé un enorme significato e che non può essere sminuita dai classici cliché. È vero, è sinonimo di festa, di libertà, di totale stravolgimento della routine, maggiore divertimento e cocktail esplosivi. L’erasmus, però, è molto di più e soprattutto è CAMBIAMENTO.

È un’esperienza che ti “obbliga” a metterti in discussione, ti scopre di fronte ai tuoi limiti e alle incertezze e ti aiuta ad acquisire maggiore fiducia in te stesso. Ti fa tremare quando arrivi, ti destabilizza nei primi giorni e ti espone ad una realtà totalmente nuova che ti spiazza. È un cammino tutto in salita, ma una volta raggiunta la meta ti offre l'opportunità di affrontare un’avventura in piena autonomia, di confrontarti con realtà diverse e stimolanti. Ti fa maturare come studente ma soprattutto ti arricchisce come uomo. È un uragano di emozioni perché ti permette di vivere più esperienze significative in quei pochi mesi che in tutta la tua vita.

Con l’Erasmus parti munito di una valigia piena di incognite e ti ritrovi cittadino del mondo.

E quando tornerai a casa e i tuoi amici ti chiederanno, allora come stai? Sei sempre tu? potrai rispondere: “Sono francese, spagnolo, inglese, danese, non sono uno, ma una moltitudine, sono come l'Europa, sono tutto questo, sono il caos” (dal film: “L’appartamento spagnolo”)