Largo ai giovani! Intervista al segretario dell’associazione Liberapolis

di Claudia Capece

Protagonismo, partecipazione, cittadinanza attiva, informazione e cultura: sono queste le idee chiave che ispirano le attività dell’Associazione Liberapolis. (Claudia Capece)

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In un mondo in cui non c’è spazio per i giovani. In un mondo in cui non ci sono opportunità per esprimere le proprie idee. In un mondo in cui non è facile per un giovane partecipare alla vita sociale del proprio territorio, vi riportiamo di seguito l’intervista ad Antonio D’Alessandro, un ragazzo di 22 anni segretario dell’associazione Liberapolis di San Giorgio a Cremano, nata per dare spazio alle arti, alle idee e ai pensieri di molti giovani, che altrimenti resterebbero nel silenzio.

Ciao Antonio. L’associazione Liberapolis nasce come un’associazione di promozione sociale e culturale. Ci spieghi, in concreto cosa significa?
Iniziamo prima con le presentazioni. Liberapolis è nata da un gruppo di cittadini di San Giorgio a Cremano come un’associazione che sarebbe divenuta un punto di ritrovo e d’informazione sociale sul nostro territorio. L’età dei fondatori era ed è ancora tutt’ora di una fascia molto alta. Ora che siamo nel secondo anno di attività, con una regolare votazione democratica e con una mia volontaria candidatura, si è decisi di eleggere un giovane come segretario dell’associazione. Ed ecco che qui entro in gioco io, ovvero un 22enne, studente universitario, con un lavoro part-time che ha tanta voglia di fare in una città dove è molto difficile mettere in pratica le proprie idee. Promozione sociale e culturale è già una buona definizione della nostra «mission» come associazione; vogliamo dare spazio al sociale, essere un punto di ritrovo per i giovani che, oggigiorno, non hanno centri dove riunirsi e poter dare ampio spazio alle loro arti, alle loro idee e ai loro pensieri. Ecco perché siamo anche un’associazione culturale, promulghiamo la cultura in tutte le sue parti e tutte le sue forme dando la possibilità a chi di spazi non riesce a trovarne sul nostro territorio.

Dato che siete tutti abbastanza giovani, da dove viene questa forte spinta all’impegno nel settore della cultura, e della radio in particolare; qual è stata la spinta a dare tanta energia, dedizione e partecipazione?
La spinta è una conseguenza dell’età; ognuno di noi nella sua adolescenza ha quella forza e quella voglia di “cambiare il mondo” nel suo piccolo «micro universo» cittadino. Ora come ora, soprattutto in un periodo così difficile per il paese e di conseguenza difficile per noi ragazzi, è giusto dare forza alla cultura e al cosiddetto settore del terziario, quindi spaziare nella cultura di ogni genere e forma in sostanza. La radio è un’idea come un’altra, ora siamo alle prime quattro o cinque puntate ed è tutto nato così per scherzo, anche se scherzando gli ascolti a volte sono stati alti. Energia, dedizione e partecipazione sono una caratteristica del mio carattere, del fatto che ho avuto esperienze come animatore nei villaggi… e se vogliamo anche del segno zodiacale, noi leoni siamo un po’ così!

liberapolis_1E’ difficile per un’associazione come la vostra operare su una città come San Giorgio a Cremano e più in generale su Napoli?
Si, su San Giorgio a Cremano è molto complicato, ma come lo è allo stesso tempo Napoli. Sono stato per un paio d’anni rappresentante d’istituto del liceo di San Giorgio, partecipando anche a movimenti studenteschi come l’UDS a Napoli, quindi ho già fatto la mia piccola parte di gavetta. Ci sono troppi cavilli tecnici, troppe istituzioni e troppe situazioni che fin quando non ci sei dentro non te ne rendi conto. Partecipare ad un evento come spettatore è bello e semplice; ma quando poi ci sei dentro ti rendi conto che bisogna chiedere permessi, autorizzazioni, trovare fondi, organizzare il tutto, e molte volte la cosiddetta «voglia di fare» viene messa a dura prova, però per i giovani questo ed altro. Su Napoli non ci siamo ancora affacciati, per il momento cerchiamo di fare bene prima qui nella nostra città, che ha tante strutture e tanti talenti nascosti e non evidenziati che meritano di essere messi in luce e fatti conoscere al pubblico.

Secondo te quali potenzialità potrebbe avere sul territorio un’associazione come la vostra?
Noi come associazione nessuna perché noi non siamo una potenzialità; i ragazzi che la frequentano sono la potenzialità, l’associazione è solo una forma istituzionale. Se però aumentasse il numero di ragazzi che la frequenta, aumenterebbe la nostra “voce in capitolo” sul territorio, e quindi diventeremmo una potenza non da poco. Sta a noi associazione movimentarci nel creare iniziative, nel creare eventi, ma allo stesso tempo sta a noi ragazzi partecipare e migliorare il tutto.

In che modo coinvolgete o pensate di coinvolgere nuovi ragazzi?
Ti dirò come mi sono avvicinato a questa associazione. Liberapolis nei primi mesi che fu aperta, cercava un gruppetto di ragazzi che avesse voglia di scrivere un giornale con un articolo mensile di vario genere. Mi presentai in associazione e fui subito accolto senza sentirmi a disagio e tantomeno senza nessuna censura di vario genere su gli articoli che avrei scritto. Tutt’ora il progetto del giornalino è ancora attivo con le sue 8 pagine, e viene scritto da alcuni ragazzi che hanno una rubrica fissa come le recensioni dei film, l’angolo sportivo con tutti gli sport presenti sul territorio, o gli articoli di una psicologa nostra coetanea su temi vicini ai ragazzi, il tutto affiancato, comunque, da ragazzi che quando se la sentono scrivono su tematiche varie, ovviamente, chi con occhio critico e chi con occhio benevolo, su iniziative, problemi, eventi, e quant’altro possa interessare un giovane di San Giorgio a Cremano

Qualche mese fa, precisamente Ottobre qualche giorno dopo la mia elezione a segretario, avevo tanta voglia di fare. All'istante volevo mettere in costruzione un evento per ragazzi, ed essendo un musicista, ho pensato subito di fare una serata in Villa Bruno, una delle nostre ville vesuviane, con tema principale giovani e musica. Poi si sono avvicinati ragazzi che facevano fotografia, proponendomi una mostra fotografia durante le esibizioni; poi alcuni ragazzi che facevano pittura; e poi amici di amici hanno portato ragazzi che scrivevano poesie e libri; così è nato il “Cremano Art Festival”. La voce si è allargata e oltre a questi artisti si sono aggiunti anche due scuole di ballo e una psicologa che ha fatto una seduta di arte terapia; non ci siamo fatti mancare niente, infatti abbiamo presentato anche una sfilata di moda di una ragazza sangiorgese che frequenta l’istituto di moda e design.

Nello scorso gennaio è stato fatto un progetto di “Giovani e lo sport” coinvolgendo tutte le associazioni sportive sul territorio, partendo dal più popolare calcio, passando per il basket, al nuoto, per finire con il baseball.
Sempre l’anno scorso il convegno sull'occupazione e sviluppo nel mezzogiorno, tematica molto vicina al futuro dei ragazzi.

Il messaggio di base non è che dobbiamo parlare di giovani, la nostra idea è che dobbiamo parlare noi giovani!

Che tipo di eventi organizzate o a quali partecipate?
I nostri eventi hanno di base l’aggregazione e la cresciuta culturale dell’individuo, siamo un’associazione quindi dobbiamo aggregare. Ultimo progetto in cantiere è un cineforum/dibattito che partirà da gennaio 2012 in partecipazione con altre 5 associazioni attive sul nostro territorio. Ogni associazione ovviamente ha una finalità ed uno scopo diverso, ma è proprio questo che ci accomunerà: ognuno di noi sceglierà, in base alle finalità associative, dei film da mostrare ad un pubblico (preferibilmente) giovane e non giovane.

liberapolis_2Perché un giovane dovrebbe partecipare alle vostre iniziative?
Perché un giovane non dovrebbe partecipare alle nostre iniziative? Meglio restare a casa incollato ad un pc o ad una consolle isolandosi dal mondo? Meglio rinchiudersi in un bar? Meglio lasciarlo per strada dove potrebbe trovare “cattive compagnie” che potrebbero guastare il suo percorso di vita? Allora ti ripeto: perché un giovane non dovrebbe partecipare?

Com’è l’atteggiamento degli enti locali e del contesto istituzionale in generale, nei confronti di un’associazione così giovane?
All’inizio è sempre difficile, devi farti conoscere, bisogna farsi un nome sul campo, ma dopo un po’ riesci a diventare scaltro e a capire come comportarsi con gli enti locali e a superare con facilità alcune difficoltà che può provocarti il contesto istituzionale che ti circonda. Ovviamente è un lavoro di squadra, e la maturità e l’esperienza del primo presidente e poi del secondo, mi hanno aiutato molto sia come individuo, sia come associazione, ad andare avanti risolvendo ogni eventuale problema.

Quale pensate possa essere la carta vincente per re-direzionare la nostra vita sociale verso una maggiore cultura e conoscenza?
Partecipare alle iniziative, proporne di nuove, questo aiuterà i ragazzi nella loro crescita interiore. Ormai i ragazzi sono stati omologati e sono stati indirizzati con una mentalità di “laurearsi per andare avanti nella vita”. Bisogna far capire che c’è bisogno di partecipare alla vita sociale della propria città, essere tutti quanti in rete e scambiarsi idee. Una volta la scuola era anche questo, ora invece è solo una “fabbrica di voti”; l’associazionismo può cambiare la vita sociale e culturale dei ragazzi, può colmare questa lacuna che ha lasciato la scuola, ed è uno dei nostri obiettivi principali.

Quanto hanno influenzato i nuovi mezzi di comunicazione (la rete, i social-network ) nell’organizzazione e nella promozione delle vostre attività?
Tantissimo, e in alcuni casi è stata l’arma vincente per arrivare a tutti, soprattutto coloro che sono più timidi e restii a frequentare punti di ritrovo o associazioni come la nostra. La rete ci aiuta nelle iniziative, ci permette di aggregarci con altre associazioni attive sul territorio, il web ci aiuta soprattutto nella sponsorizzazione, perché come è ben noto, è sempre difficile trovare fondi per eventuali pubblicità, e Internet che ti permette di farlo totalmente in modo gratuito.

Cos’è Radio Liberapolis?
È una web radio e trasmettiamo il giovedì sera dalle 21:30 alle 23:30, ed è possibile ascoltarla soltanto tramite il web. Ospitiamo ragazzi con interessi più vari; per ora a farmi compagnia son venuti solo amici, e abbiamo parlato del più e del meno, riscontrando anche un ottimo successo con picchi d’ascolto di 35/38 ascoltatori. Prima con Vania e Alessia, due psicologhe che sfatarono il mito/incubo dello psicologo etichettato come “lo strizzacervelli”, poi con un giovane scrittore sangiorgese, Mario De Simone, che ci illustrò sia il suo libro e sia il come sia bello avere una passione e concretizzarla pubblicando un libro.

Ringraziandoti per la tua disponibilità, potresti anticipare ai lettori qualche vostro progetto futuro?
Oltre al Cineforum, che partirà da gennaio 2012, ci stiamo attivando per un’analisi dei bisogni territoriali insieme all’associazione “La Gradiva”, analisi che verrà svolta in istituti superiori del territorio in modo da poter capire quali siano i bisogni dei ragazzi e su quali iniziative possiamo mettere in atto così da avere una partecipazione massiccia dei ragazzi che sono sempre più scoraggiati da un futuro inesistente.

Grazie a voi per l’opportunità.{jcomments on}