(R)esistere a Scampia. Intervista a Ciro Corona, presidente di (R)esistenza Anticamorra

di Katia Tulipano

Ciro Corona, classe 1980. Attuale presidente di (R)ESISTENZA, Associazione di lotta alla illegalità e alla cultura camorristica che opera nel quartiere Scampia di Napoli. A ServizioCivileMagazine racconta della sua associazione e di cosa significa (R)esistere all’ombra delle vele. (Katia Tulipano)  

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Parlaci della tua associazione.
(R)ESISTENZA nasce il 21 marzo del 2008, giornata nazionale dell'impegno civile contro le mafie e anno della cosiddetta tregua della faida di Scampia. Nella convinzione che gli irrecuperabili non esistono, l’azione della nostra associazione è rivolta soprattutto ai figli dei camorristi e degli affiliati e, sin dall’inizio ha percorso la duplice strada della cultura e del lavoro, uniche armi di riscatto secondo noi per i giovani di Scampia.

 

Cosa significa (R)esistere a Scampia? In cosa si sostanzia l’azione della vostra associazione?
Da subito abbiamo attuato un progetto contro la dispersione e l'evasione scolastica di cui Scampia detiene purtroppo il primato in Europa! Per un intero anno abbiamo seguito 10 ragazzi delle scuole medie ed elementari che avevano abbandonato la scuola, figli di persone che lavorano nell'indotto della droga, ossia che fino alle 4, 5 del mattino tagliano, pesano e confezionano droga per i clan cosicchè la mattina non si svegliano per mandare i figli a scuola. Siamo andati a casa loro, svegliato i ragazzi e trascinati a scuola, non senza casini (ragazzi che scappavano e resistenze di ogni tipo). Dopo qualche tempo però i ragazzini hanno cominciato ad aspettarci svegli, preparati, sotto casa. E’ bastato far rivivere a dei ragazzini la dimensione che gli spetta di diritto, quella di bambini, non ricondurli al problema familiare, rispettarli e accoglierli non per la loro appartenenza familiare, ma in quanto bambini perchè accadesse questo miracolo. 7 ragazzi su 10 sono tornati a scuola, 3 hanno ampiamente superato la sufficienza (restavamo a scuola con loro per qualche ora con programmi differenziati). Quest'anno l'obiettivo è che questi ragazzi siano "tutori", sotto la nostra guida e supervisione di altri che come loro hanno lasciato la scuola.

E la Camorra?
La Camorra riesce a darti lavoro e guadagni facili, (R)esistenza è riuscita a vincere qualche battaglia, ma se si vuole uscire vittoriosi dalla guerra dobbiamo combattere e impegnarci sul piano dell'economia, su quello lavorativo, creando alternative concrete e reali ai ragazzi.

Parli di alternative concrete e reali al sistema malavitoso da offrire ai ragazzi. Avete già in mente qualcosa?
Abbiamo intenzione di dar vita ad una cooperativa sociale - (R)esistenza cooperativa sociale di inserimento lavorativo per le classi svantaggiate - con l'obiettivo dell'inserimento lavorativo dei minori. Una realtà che possa gestire una comunità alloggio per i minori e un ristorante/pizzeria sociale dove i ragazzi possano imparare un mestiere e nello stesso momento educarli al lavoro e infine farli lavorare. Tutto questo è reso impossibile dal Comune di Napoli. Ci sono, infatti, reti e consorzi che ci sostengono, associazioni, imprenditori. Aspettiamo solo il si del sindaco De Magistris al quale abbiamo chiesto con colloqui personali l'affidamento di una ex scuola comunale da 12 anni abbandonata e nelle mani della camorra (la settimana scorsa un blitz all'interno ha portato all'arresto di 3 pusher e diversi drogati, ndr) con l’impegno di provvedere, con spese a nostro carico,al recupero e la messa in sicurezza dello stabile.

(R)esistenza insieme al CSV di Napoli ha realizzato “Scampia Trip”, un viaggio multimediale per raccontare Scampia e la sua voglia di (R)esistere. Dicci di più.
In Scampia Trip per la prima volta il quartiere più raccontato al mondo si racconta dal di dentro. Tre linguaggi, musica, documentari e racconti per dar voce a operatori sociali, associazioni e persone che ogni giorno li ci lavorano per migliorarne le condizioni e hanno deciso di restare e resistere. Questo progetto sociale è stata una risposta alle violenze mediatiche che il quartiere ha subito negli anni. Da Scampia trip quest'anno è partito anche “Scampia trip Teatro”: minori "a rischio" del quartiere che mettono in scena il progetto con l’intento di far si che i ragazzi da destinatari dei messaggi di legalità ne diventino i promotori.

Uno dei vostri ultimi traguardi è stato il primo sportello anticamorra, sorto proprio di recente all’ombra delle vele. Cos’è e di cosa si occuperà?
Lo sportello anticamorra è innanzitutto un presidio di legalità permanente nel quartiere. Nasce dall'impegno nostro, del Dirigente del commissariato di Scampia e del Presidente dell'VIII municipalità di Napoli. Questo progetto gode del sostegno dell’associazione Libera ed ospita appunto il primo presidio di Libera di Napoli e il primo presidio in italia degli "amici di Pino Masciari".

L’idea dello Sportello Anticamorra nasce da un episodio che ha avuto come protagonista Don Aniello Manganiello che denunciò la costruzione abusiva di un giardino privato su un campetto di calcio da parte di un camorrista, dando voce a quanti avrebbero voluto rivolgersi alle autorità, ma non lo facevano perché sfiduciate da un passato di malapolitica e collusione tra le istituzioni ed i camorristi della zona.

Lo sportello sarà un presidio permanente di legalità. Le persone potranno portare le loro denunce e segnalazioni in modo anonimo e noi le portiamo al Dirigente del commissariato di Scampia. Inoltre faremo assistenza legale 2 volte a settimana, consultorio familiare 2 volte a settimana e da gennaio doposcuola, sostegno e recupero scolastico tutti i pomeriggi.

E’ una rottura col passato, un segnale forte contro chi pensa che le cose nel quartiere si possono fare se e solo se c'è il permesso dei camorristi, noi non solo non abbiamo chiesto permessi, ma facciamo qualcosa a loro non gradita.  Se la cittadinanza attiva avanza, (r)esiste, si riappropria degli spazi e lo fa con una rete solida alle spalle, la camorra indietreggia automaticamente.

I sogni non sono altro che le utopie che diventano patrimonio comune, e i sogni si possono avverare, basta lavorarci e crederci!{jcomments on}