Una 15enne scrive a due anziane: non sono razzista come voi

di Francesca Elia

Dopo un episodio di intolleranza razziale cui ha assistito in prima persona, la giovane studentessa ha scritto una lettera alle due nonnine protagoniste della vicenda. (Francesca Elia)

grecia-nuova-tappa-dellimmigrazione-clandestina-grecia-tappa-immigrazione-clandestina Emma vive a Padova e frequenta il liceo classico, impegnandosi in attività studentesche per sensibilizzare i giovani su tematiche sociali, quali l’immigrazione.

Qualche giorno fa, in una tabaccheria, ha ascoltato il discorso di due anziane donne che manifestavano il loro disprezzo verso gli stranieri, una di queste affermando che “li avrebbe voluti gettare nella spazzatura ”. Emma non riesce a trattenere la sua rabbia, interviene nel discorso, chiede un perché esplicativo, ma le signore sottolineano la sua giovane età: “avrai al massimo 16 anni cosa vuoi capirne tu della vita”.

Emma davvero non capisce come delle persone, da cui dovrebbe trarre insegnamento, riescano ad essere così superficiali e bigotte nel giudizio. La 15enne, tornata a casa, nonostante le lacrime, si fa coraggio e decide di racchiudere in una lettera tutto il suo disprezzo. Anche se giovane, ha una buona conoscenza della materia “immigrazione”: ha organizzato da poco una serie di cineforum sull’immigrazione, l’integrazione e i profughi, ha parlato all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati a Ginevra e all’Alto Commissariato per i Diritti Umani. Nell’ottobre del 2011 ha tenuto un colloquio col presidente della Commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani presso il Senato della Repubblica a Roma. Tutte queste cose le due anziane, che le hanno dato della maleducata, minacciandola di prenderla a ceffoni , forse non lo sapevano. Emma ha provato a dar voce al suo pensiero, a ribellarsi con una lettera: “Come io ho ancora moltissimo da imparare e ne ho soprattutto da persone più anziane di me, così anche queste. L’ignoranza è un male orribile e sono sicura che si possa imparare e cambiare a qualsiasi età.”

Nella missiva richiama le violenze fisiche e morali, causate dalla discriminazione e dall’intolleranza della seconda guerra mondiale; i traffici di schiavi; i viaggi in condizioni disumane e la fame che ancora oggi soffrono milioni di persone nel mondo. Emma ha solo 15 anni, ma ha dato un’occhiata al mondo, guardando al di là della sua bella Padova e scontrandosi con una realtà troppo retrograda e ottusa. Le sue non sono solo parole: la giovane passionaria fa parte del Parlamento Europeo degli Studenti, cercando, nel suo piccolo, di contribuire al cambiamento e, chissà, far cambiare idea anche a due anziane che pensano ormai di sapere tutto della vita.{jcomments on}