La politica come dono, merito e sogno: intervista all’assessore viterbese Chiara Frontini

di Lorenzo Quilici

Abbiamo intervistato Chiara Frontini (Pdl), assessore  24enne alle politiche occupazionali, di sviluppo e ai rapporti con l’Università e le istituzioni europee del Comune di Viterbo. (Lorenzo Quilici)

Chiara-Frontini Come è nata la tua passione per la politica?
La mia passione politica è nata quando ho conosciuto, quasi per caso, la Comunità (per “Comunità” la scrivente intende la corrente pidiellina facente capo all’on. Fabio Rampelli, ndr). Già, la Comunità, questa parola che mi ha cambiato la mia vita travolgendomi come un ciclone. Ti devo confessare che quasi un anno fa dovevo partire per Londra perchè ero stata selezionata dalla prestigiosa Università Inglese "London School of Economics". Allora nemmeno si parlava di assessorati,  però  la mia passione per la militanza politica come missione di vita ha vinto e, alla fine, nonostante le "forti" perplessità dei miei genitori sono rimasta in Italia ad attaccare manifesti e fare volantinaggi. Oggi sono felice e posso affermare di essere  una donna migliore.

Perché i giovani di oggi, al contrario di te, percepiscono la politica molto lontana dalla loro quotidianità?
Le generazioni precedenti alla nostra ci hanno rubato il futuro: per colpa di una cattiva politica, poco lungimirante, si è vissuto al disopra delle possibilità condannandoci a ripagare il forte debito pubblico a scapito dei servizi, del lavoro e di una qualche certezza per il futuro. Aggiungici l'improvvisazione di una classe politica autoreferenziale e la caduta delle ideologie ed il mix è presto fatto: da ciò scaturiscono anti-politica e facile qualunquismo, che non sono, tuttavia, la ricetta per uscire da questa crisi. Non dimentichiamo però che c'è anche una parte di giovani che si impegnano e vivono la Politica come la più alta forma di volontariato. Lasciamelo dire, della migliore Gioventù non se ne parla mai, quella gioventù che nonostante tutto crea una famiglia, si rimbocca le maniche, si reinventa, in Italia nonostante l'Italia, e alla fine ce fa.

Quali sono i tre concetti (idee, valori) che sono alla base del tuo impegno politico?
Dono, Merito, Sogno.  Donarsi completamente a ciò in cui si crede, donarsi per affermare nella società la propria visione del mondo. Donarsi con amore, ad esempio, per la propria Città: nel mio piccolo dono tutta me stessa per fare in modo che la nostra Viterbo possa essere in futuro sempre di più accogliente e sostenibile.
Merito, a partire dalla selezione della classe dirigente. Ci vuole coraggio per riformare, ma la rabbia per tutto quello che non va e l'amore per la nostra Italia ci aiutano nella persecuzione di questa missione
Sogno. Una società che non sogna non ha futuro ed è senza prospettive. Credo fermamente che senza il sogno non sia possibile realizzare nulla di veramente importante ed incisivo. Potrei citare Cyrano: "Non sopporto la gente che non sogna".

Quali sono le azioni in concreto che hai adottato/stai adottando per migliorare la vita dei giovani della tua città?
Il tema principale che ho deciso di affrontare in maniera prioritaria è quello del lavoro: vero che viviamo in un momento difficile per i giovani in cerca di prima occupazione, ma altrettanto vero che i ragazzi spesso si approcciano al mondo del lavoro in maniera sbagliata. Per questo abbiamo lanciato il progetto “Happy Hour, Happy Job!” che, in un atmosfera fresca ed informale, affronta le principali tematiche dell'orientamento al lavoro. Due i percorsi scelti: quello dell'orientamento al lavoro dipendente e all'autoimprenditorialità.
Dopodichè, puntiamo su internazionalizzazione (ma sempre per poi tornare in Italia e mettere a frutto ciò che si è imparato) e cittadinanza europea attiva. Degna di nota è stata anche l'iniziativa organizzata lo scorso 23 Maggio in ricordo della strage di Capaci: legalità e senso dello Stato sono valori che i giovani non devono mai dimenticare.